Il giorno perfetto del Colosseo
senza abusivi, né camion bar

Il giorno perfetto del Colosseo senza abusivi, né camion bar
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 28 Marzo 2014, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 08:29
Welcome Mr. President. bagnato dalla pioggia quell'unico manifesto che occupa la facciata di un palazzo in piazza del Colosseo.

L'Anfiteatro Flavio è zona off-limits, circondato da transenne e sorvegliato da decine di agenti delle forze dell'ordine con gli elicotteri della polizia che sorvolano la zona. Strade bloccate, con i turisti costretti ad arrampicarsi sul costone del muro che da viale della Domus Aurea arriva in via Nicola Salvi - sotto lo sguardo incurante delle forze dell'ordine -, solo per arrivare a piazza Venezia. Una scena surreale per i romani, abituati a ben altro, quella che ieri si è offerta al presidente degli Stati Uniti in visita al Colosseo. Una scena che ha regalato l'immagine di una città quasi perfetta. Imponente l'Anfiteatro Flavio, ripulito per solo un giorno da abusivi e camion bar, è stato vestito a festa per Mr Obama. I centurioni, che abitualmente si fanno immortalare nelle foto con i turisti, ieri, hanno fatto vacanza.

Come loro, anche gli abusivi che vendono quei piccoli souvenir scadenti della Capitale, occupando via dei Fori Imperiali, hanno dovuto battere altre zone della città.



Lo stesso hanno fatto i coloro i quali dai camion bar, ai piedi dell'Anfiteatro Flavio, offrono quotidianamente panini a cinque euro e bottigliette di acqua minerale a tre euro. Per un solo giorno il sogno si è avverato: al presidente degli Stati Uniti è stato risparmiato lo spettacolo più indecoroso di Roma. Ma i sogni sono inconsistenti e di breve durata. «Obama ha visto tutto questo: la vera Grande bellezza della Capitale, le strade pulite, nessun abusivo, nessun centurione. Obama ha visto una città falsa», accusa Augusto Caratelli, presidente del comitato di quartiere Monti. «Una città - prosegue - che solo quando vuole riesce, per far bella figura, a combattere l'abusivismo».



I COMMERCIANTI

E per i negozianti regolari dell'Esquilino è stata, invece, l'ennesima giornata con i guadagni in caduta libera. Molti hanno deciso di restare chiusi. Ma per quelli che hanno comunque deciso di lavorare, di aprire le attività commerciali è stato tutto, ieri, fuorché un giorno di festa.

«Una giornata in cui abbiamo lavorato poco e male», dice Sergio Grasselli, titolare dal 1936 di un ristorante a piazza del Colosseo. «Mr Obama non ha fatto nessun miracolo al contrario, ci hanno rinchiuso e gli affari sono crollati», prosegue Najet Hakimi, dal suo negozio di souvenir in via San Giovanni in Laterano.Marco Tedesco, barista, è arrivato tardi a lavoro per via delle chiusure al traffico, «ma tanto oggi - dice - potevamo pure restarcene a casa, il lavoro non c'è». «Facciamo sempre il pienone - aggiunge Antonio Russo - anche con la pioggia, ma oggi è stato un disastro».

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