Nuovi guai giudiziari, e a raffica, per la show girl Claudia Montanarini. Passava il tempo a insultare il padre davanti ai tre figli minori, addebitandogli tutte le disavventure, persino quella di aver subito un distacco della corrente elettrica nella loro casa extralusso in via della Croce. Fino all'ultima offesa: «E' un delinquente, bene che stia in manette», disse quando l'imprenditore Daniele Pulcini finì ai domiciliari per turbativa d'asta nell'ambito della seconda retata di Mafia Capitale, nel giugno 2015. Offese e insulti gridati davanti ai bambini, che ora l'ex tronista di Uomini e Donne rischia di pagare con un processo per maltrattamenti in famiglia. Il pm Cristiana Macchiusi ha appena chiuso l'inchiesta per la Montanarini, accusandola di aver sottoposto i figli a violenze psicologiche tutte le volte che scaricava il suo rancore contro l'ex marito, specie dopo le traversie subìte per l'arresto di Mafia Capitale, poi annullato dalla Cassazione per mancanza di gravi indizi.

Da quel giorno la Montanarini non perse occasione secondo il pm per riversare «bestemmie e maledizioni» verso ogni componente della famiglia Pulcini. Quando andò via la luce, se la prese con l'ex, colpevole a suo dire, di non pagare la bolletta, oltre alle spese di mantenimento. Il giorno che venne arrestato Daniele Pulcini, la donna comunicò ai bambini la notizia con modi definiti dal pm «spregiudicati». E questo è uno dei tanti capitoli della storia della coppia, da anni in rotta di collissione. Sulla Montanarini, intanto, pende anche un altro rinvio a giudizio con l'accusa di calunnia per aver accusato l'ex marito di averle provocato due aborti con calci e pugni. Circostanze smentite dagli accertamenti della procura: erano aborti naturali, nessuna aggressione. Nel febbraio dello scorso anno Montanarini era stata condannata a 3 anni e 8 mesi per lesioni, stalking e corruzione di un poliziotto. In parrucca per camuffarsi aveva dato una lezione alla allora fiamma di Pulcini. «Ti faccio lo scalpo - le disse - Io ho i soldi per fare tre guerre». Per la donna il pm Antonino Di Maio ha firmato la citazione a giudizio per furto: avrebbe sottratto un assegno di cinquantamila euro sempre dell'ex coniuge. Una sorta di guerra dei Roses. Per le accuse di lei, Pulcini ha incassato una condanna per maltrattamenti che gli è costata una pena a un anno e 4 mesi. Sentenza ora al vaglio dei giudici d'appello.