Roma, note spese, l'ex segretaria sconfessa Marino: pronta la perizia calligrafica

Roma, note spese, l'ex segretaria sconfessa Marino: pronta la perizia calligrafica
di Sara Menafra
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Venerdì 27 Novembre 2015, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 15:04
Proseguono le tornate di audizioni dei membri dello staff dell'ex sindaco, e Ignazio Marino è solo contro tutti. Dopo aver ascoltato 5 persone, infatti, gli inquirenti non hanno ancora trovato un riscontro alle parole del chirurgo dem che, dopo l'esplosione del caso "scontrino-gate", costatogli la poltrona in Campidoglio e l'accusa di peculato, si era presentato in Procura dichiarando: «Le firme sui giustificativi non sono mie, ho portato le note in segreteria e non so altro, le avranno siglate i miei collaboratori». I collaboratori in questione, interpellati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal pm Roberto Felici, hanno però negato. L'ultima ad essere sentita come persona informata sui fatti, è stata Silvia Decina, ex dirigente della segreteria particolare del primo cittadino. La donna ha detto di non aver firmato i 7 scontrini contestati.


Ha anche precisato che, una volta compilate, le note venivano indirizzate direttamente a Marino, che le ufficializzava di suo pugno. «Escludo che qualsiasi membro dello staff si sia preso la libertà di firmare al suo posto», avrebbe aggiunto la donna. La Decina non è stata l'unica a prendere le distanze. Prima di lei, infatti, di fronte agli inquirenti si sono presentati Giampiero Bistoncini, membro della segreteria, Maurizio Salvi, ex capo della ragioneria, e Francesco Piazza, capo del Cerimoniale. Tutti quanti hanno escluso di aver siglato i documenti. La prossima testimonianza che la Procura ha in calendario è quella di Enzo Foschi, numero uno, prima della Decina, della segreteria dell'ex sindaco. Se le parole di Marino non dovessero trovare conferma, gli inquirenti disporranno una perizia calligrafica sui giustificativi di spesa. Se dall'accertamento dovesse emergere che è stato l'ex inquilino del Campidoglio a ufficializzare i tagliandi, nei suoi confronti potrebbe scattare una seconda contestazione: false dichiarazioni ai magistrati.


I DUBBI
Gli scontrini contestati sono 7, e sono relativi a pranzi e cene che il chirurgo ha pagato con la carta di credito del Comune, giustificandoli come “eventi istituzionali”. La svista più clamorosa risale al 27 luglio 2013, quando Marino aveva banchettato alla “Taverna degli Amici”, a Roma, pagando 120 euro. Nella nota ufficiale si legge che era «una cena offerta a un rappresentante del World Health Organization». In realtà, l'ex sindaco era con Claudia Cirillo, sua collaboratrice e amica di vecchia data. La donna, ascoltata dai magistrati, ha confermato la circostanza, spiegando che il primo cittadino le aveva fatto una proposta di lavoro. Gli inquirenti hanno un dubbio: se i due si conoscevano, era necessario organizzare una cena istituzionale per uno scambio di opinioni?

LE SMENTITE
Il 4 maggio 2013, invece, l'ex sindaco era al ristorante “Tre Galli” di Torino e ha dichiarato di aver pasteggiato con don Damiano Modena che, però, ha negato. Davanti ai pm, il chirurgo ha poi corretto il tiro: era in compagnia dell'assessore di Novara, Sara Paladini, e di un membro del suo staff. Sotto la lente della Procura anche due cene consumate a Milano e un banchetto del 6 settembre 2013, al “Girarrosto Toscano” di Roma, che Marino ha sostenuto di aver offerto all'ambasciatore del Vietnam che, però, ha smentito. Anche la Comunità di Sant'Egidio ha preso le distanze, facendo sapere che «nessun responsabile ha cenato con Marino a spese del Comune» il 26 ottobre 2013 al “Sapore di Mare”. Al vaglio degli inquirenti, ci sono poi le dichiarazioni dei ristoratori, che verranno verificate in ultima battuta.