Navona, la festa slitta ancora:
i banchisti non vogliono pagare

Navona, la festa slitta ancora: i banchisti non vogliono pagare
di Camilla Mozzetti e Fabio Rossi
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Venerdì 8 Dicembre 2017, 09:28
Lo scontro sui costi della sicurezza allontana l'inizio della Festa della Befana. Oggi le bancarelle non apriranno in piazza Navona e sicuramente non lo faranno per tutto il fine settimana. Ma il tira e molla tra il Campidoglio e gli ambulanti potrebbe durare ancora a lungo. Per ora si sono aggiornati a lunedì, ma le parti sono ancora molto distanti e la manifestazione, se si farà, durerà sicuramente meno del previsto: impossibile ipotizzarne l'apertura prima del 15. Il nodo da sciogliere è quello sul piano per la sicurezza, indispensabile per una kermesse che il comando provinciale dei vigili del fuoco ha inserito nella categoria del «rischio elevato». I responsabili dell'ordine pubblico hanno infatti considerato la possibilità che la capienza massima della piazza, stimata in 10.250 persone, venga ampiamente superata nei momenti di massimo afflusso, rendendo tra l'altro necessario «bloccare i varchi d'ingresso fino a smaltimento della folla».

LE CIFRE
Il preventivo presentato dal Campidoglio, preparato da Zètema, prevede un costo totale di 343 mila euro più Iva per mettere in campo il piano per la sicurezza approvato dalla Prefettura. Ieri, quindi, ai 50 assegnatari delle postazioni in piazza Navona è stato consegnato un avviso con le condizioni da adempiere per poter ritirare il titolo necessario per avviare la Festa: pagamento anticipato di 1.085,40 euro per l'occupazione di suolo pubblico, per una postazione commerciale di tre metri per tre; stipula di una polizza assicurativa, per danni a persone o cose, con un massimale di un milione e mezzo di euro; contratto stipulato con l'Ama (o altra azienda specializzata) per la raccolta dei rifiuti e la pulizia dell'area. Ma il vero problema sono i 6.232,29 euro che ogni operatore dovrà pagare - se tutti aderiranno, altrimenti la spesa pro capite crescerà - per la sicurezza. Con gradualità: il costo sarà più alto per i gestori della giostra, la struttura più estesa, e i vincitori delle postazioni per lo spettacolo viaggiante. Ma gran parte degli ambulanti vuole pagare queste cifre, preferendo andare al braccio di ferro con l'amministrazione capitolina. Nessuno di loro ha ritirato la concessione: per il momento piazza Navona resterà libera dalle bancarelle.

LE CONDIZIONI
Gli operatori, dopo una prima ricognizione, avevano fissato in 170 mila euro la cifra che consideravano complessivamente «accettabile» da sborsare: lontanissima da quella stimata da Zètema e inserita dal dipartimento sviluppo economico nell'avviso pubblico consegnato ieri ai diretti interessati. Ieri le associazioni di categoria, nell'ennesima riunione con il Comune, hanno portato altri preventivi. «Ma nessuno era perfettamente in linea con i parametri - dice il presidente della commissione commercio, Andrea Coia - Devono quindi, sulla base del piano sicurezza richiesto, trovare una ditta responsabile che offra il servizio richiesto, possibilmente a un costo minore di quello già reperito».

IL PREVENTIVO
Lunedì gli ambulanti ci riproveranno: l'idea emersa nella serata di ieri è di rivolgersi a un'azienda specializzata di Milano che, secondo gli operatori, potrebbe contenere i costi entro i 250 mila euro. Anche se così fosse, il preventivo dovrebbe poi essere esaminato dal Campidoglio e, soprattutto, confrontato con le disposizioni impartite dal tavolo tecnico con i responsabili del commissariato di polizia Trevi e dell'Ares 118. Che prevedono, tra l'altro, la presenza fissa di almeno 38 addetti alla sicurezza, con tre coordinatori. Per ora la festa della befana resta in stand-by.
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