Roma, morì al S.Giovanni per un errore dell'anestesista: risarcimento dopo 12 anni

Roma, morì al S.Giovanni per un errore dell'anestesista: risarcimento dopo 12 anni
di Ilario Filippone
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Sabato 22 Ottobre 2016, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 13:40
Si ricovera al San Giovanni Addolorata per un banale intervento chirurgico alla mano, ma muore per un errore medico. Oggi, dodici anni dopo, a rimetterci è il nosocomio, con un maxirisarcimento che pesa sulle casse dell'azienda ospedaliera, costretta a liquidare più di un milione di euro ai familiari del paziente deceduto. L'ultima tranche, 400mila euro, è stata riconosciuta alla moglie con delibera del 4 ottobre. A leggere il documento, firmato dal direttore generale dell'azienda sanitaria, Ilde Coiro, il resto dell'importo, 638mila euro, è stato saldato alle figlie nelle more del processo pendente davanti al tribunale civile di Roma. «A causare la morte è stato un errore dell'anestesista», ha spiegato l'avvocato Laura Nissolino, il legale dei familiari. La delibera dell'azienda sanitaria ricostruisce anche il calvario patito dal paziente F.C. C'è una storia drammatica dietro la sua morte.

IL COMA
Nel 2000, il 57enne, residente a Roma, si ricovera a San Giovanni, per un intervento chirurgico alla mano, ma in sala operatoria qualcosa va storto: l'anestesista sbaglia la manovra d'intubazione, causandogli lesioni permanenti. Dopo quattro anni di coma vegetativo, il 26 maggio 2004, l'uomo muore. Il medico è stato condannato con sentenza passata in giudicato dalla Corte di Cassazione, ma le figlie della persona deceduta hanno avviato anche un'azione risarcitoria davanti al giudice civile, chiamando in causa l'azienda sanitaria, che si è costituita in giudizio. Il resto, è storia di oggi, con il tribunale che riconosce alla parte attrice «il danno da perdita parentale», disponendo un risarcimento di 638mila euro. Non è finita. In sede conciliativa, lo scorso luglio, l'ospedale ha riconosciuto 400mila euro alla moglie del defunto. L'accordo bonario è stato raggiunto davanti all'Organismo di mediazione del consiglio dell'ordine degli avvocati. D'altronde, era stato lo stesso giudice del tribunale civile a invitare l'azienda a transigere. Tra i convenuti, anche Unipol assicurazioni, Allianz e Assitalia. Rappresentate dagli avvocati Laura Nissolino e Stefano Maccioni, la moglie e le figlie dell'uomo si sono impegnate «a evitare altre azioni legali».

CORTE DEI CONTI
«Ad eccezione di quanto espressamente pattuito documenta il verbale di conciliazione ciascuna parte terrà a proprio carico le spese sostenute, incluse quelle legali e quelle inerenti i procedimenti civili in tribunale e in Appello. Qualsiasi controversia dovesse insorgere tra le parti in relazione all'interpretazione del presente accordo sarà devoluta al Foro di Roma». Vista l'entità del risarcimento, gli atti sono stati trasmessi alla Corte dei conti, ma l'anestesista è morto. I 400mila euro sono stati sottratti dal Fondo rischi per cause civili ed oneri processuali. Nel 2016, stando alla voce di bilancio, l'azienda ospedaliera ha già sborsato somme per 4 milioni. Dalla delibera si apprende anche che l'Unipol «concorre a versare altre 50mila euro» alla moglie e alle figlie della persona deceduta.