Monterotondo, resta in carcere il papà che ha portato via il figlio dopo una lite: «E' pericoloso»

Monterotondo, resta in carcere il papà che ha portato via il figlio dopo una lite: «E' pericoloso»
di Morena Izzo e Adelaide Pierucci
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Giovedì 23 Febbraio 2017, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 20:10


È stato convalidato ieri mattina dal Gip Mario Parisi presso il tribunale di Tivoli, l'arresto di Gianluca Caucci. Il giudice ha disposto la misura cautelare in carcere per il giovane papà che venerdì ha rapito il figlio Chris Tosi a Monterotondo, strappandolo dalle braccia dell'ex compagna, dopo averla colpita con un pugno al volto. Il ventunenne romano, già noto alle forze dell'ordine, è stato portato in carcere a Rebibbia.

LE ACCUSE
Il procuratore capo Francesco Menditto e il pm Filippo Guerra avevano chiesto la misura cautelare per il rischio di reiterazione del reato e pericolo di fuga. L'accusa è di lesioni gravissime nei confronti del bimbo di due mesi e mezzo e sottrazione di minore. A queste si aggiungono anche le lesioni all'ex compagna di origini lituane, Rimante Tosi. Il loro bambino è ancora ricoverato al Policlinico Gemelli in prognosi riservata. La mamma non si è mai allontanata dal suo lettino della neurologia pediatrica. Il piccolo è sempre in coma farmacologico e le sue condizioni di salute restano gravissime. Lunedì pomeriggio la madre ha deciso di battezzarlo perché ora la famiglia teme il peggio. L'ematoma all'occhio e il serio trauma cranico con versamento che presenta, non si riassorbe e ha frequenti convulsioni. Il padre continua a ripetere che al piccolo Chris non ha mai fatto del male. «Gli ho comprato anche il latte in polvere», ha ribadito più volte. Ma la madre ha dichiarato che il bimbo stava bene prima di sparire con il padre. Alla sua testimonianza si aggiunge quella del nonno materno del bimbo. «Chris è stato con me fino alle 16,45 del giorno in cui è stato preso e portato via dal padre ha spiegato - e stava benissimo».

IL TRAUMA
Il trauma è stato riscontrato nel corso degli esami diagnostici, a cui è stato sottoposto il bambino prima all'ospedale Sant'Andrea e poi al Policlinico Gemelli, dove è stato trasferito d'urgenza. Ore di angoscia anche a Monterotondo e Mentana per il piccolo Chris. I servizi sociali dei due Comuni seguivano sia Rimante che Gianluca. Il papà era ospite di una casa famiglia proprio a Mentana. E' qui che per un periodo la coppia ha vissuto insieme, anche durante la gravidanza della giovane. Poi lei era tornata a casa dai genitori e lui continuava a non avere una dimora fissa. Gianluca Caucci, figlio di una donna di origine congolesi e di un uomo originario di Fonte Nuova, era già noto alle forze dell'ordine. Due anni fa era stato coinvolto nell'indagine relativa all'incendio dell'ufficio anagrafe di Mentana e a quello della palestra nella scuola media Garibaldi.

I FURTI
Indizi a suo carico erano stati raccolti dai carabinieri della locale stazione anche in merito ad alcuni furti avvenuti proprio all'interno della casa famiglia che lo ospitava saltuariamente. Una situazione problematica, la sua. Era seguito dai servizi sociali da anni. Stessa situazione a Monterotondo per Rimante, anche se lei non ha mai avuto problemi con la giustizia. Ora la neomamma però voleva certezze per il loro bambino. E sarebbero state proprio le sue richieste a scatenare l'ira di Gianluca Caucci. Quando la donna ha accettato di incontrarlo venerdì scorso per dirgli di cercarsi un lavoro e di riconoscere il bimbo, lui l'avrebbe colpita, portandosi Chris. Padre e figlio sono stati trovati 12 ore dopo nel centro commerciale Porta di Roma.

 

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