Montagnola, scontri durante lo sgombero del palazzo occupato: 19 feriti

Un occupante durante gli scontri (foto da Twitter)
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Mercoledì 16 Aprile 2014, 12:52 - Ultimo aggiornamento: 20:29

Tensioni durante lo sgombero di uno stabile della Montagnola occupato illegalmente nei giorni scorsi durante la mobilitazione dei movimenti per la casa.

Diciannove i feriti al termine degli scontri: 12 appartenenti alle forze dell’ordine e 7 manifestanti. Tra i dimostranti contusi, Paolo Di Vetta, uno dei leader del Movimenti per la Casa. Sul posto sono intervenute tre ambulanze del 118 e un'automedica. Tre persone sono state portate al Sant'Eugenio, due al San Giovanni e una all'Isola Tiberina. Si tratta di cinque codici gialli e un codice verde. Alcuni hanno riportato trauma cranico, altri contusioni ed escoriazioni varie.

Protesta a oltranza. Ora gli sfollati della Montagnola hanno occupato la sede del Municipio VIII a via Benedetto Croce.

Un gruppo è entrato all'interno della sala del Consiglio municipale, occupando sia i banchi dei consiglieri sia le sedie riservate al pubblico.

Polizia e blindati. Gli occupanti stamattina sono saliti sul tetto e sono in corso trattative con le forze dell'ordine, presenti sul posto in via Baldassarre Castiglione con diversi blindati. L'edificio, di proprietà dell'Inarcassa, la cassa degli architetti, era occupato da oltre 200 persone.

La questura «Agli agenti è stato impedito l'accesso nell'edificio anche con fitto lancio di oggetti contundenti, tra i quali bastoni e segnali stradali. È stato necessario quindi disperdere i manifestanti per proseguire nelle operazioni». Così in una nota la Questura di Roma spiega le cariche avvenute stamani nel corso dello sgombero di uno stabile occupato alla Montagnola.

La Polizia ha inizialmente invitato gli occupanti a lasciare liberi i locali e «successivamente al loro rifiuto - prosegue la Questura - ha iniziato ad entrare nell'edificio per procedere allo sgombero dello stabile -aggiunte la nota- Nella circostanza alcuni manifestanti, circa 200, appartenenti a vari movimenti per la casa, si sono radunati all'esterno e hanno tentato di impedire agli agenti l'accesso alla struttura». Poi il lancio di oggetti e la cariche nelle quali sono rimaste ferite oltre dieci persone.

Nelle prossime ore saranno esaminati i filmati effettuati dalla Polizia Scientifica per individuare i responsabili che saranno deferiti all’autorità giudiziaria.

Alcuni occupanti si sono opposti allo sgombero e si sono barricati nell'edificio. Al momento dell'ingresso degli agenti ci sono stati momenti di tensione e la polizia è entrata in contatto fisico con alcuni di loro: gli occupanti parlano di tre feriti tra loro. Le strade limitrofe sono state chiuse. Secondo alcuni occupanti sarebbero stati «colpiti anche anziani». «In particolare un uomo anziano è stato colpito ripetutamente colpito - sostiene un attivista dei Blocchi precari metropolitani - Allora lo abbiamo sollevato per le braccia e per le gambe e lo abbiamo portato via. Era ed è tuttora in stato confusionale. È stato portato in ospedale, gli sono stati messi diversi punti».

Vertice con il prefetto. Tutti i capigruppo della maggioranza in Campidoglio hanno lanciato un appello al presidente della Regione Zingaretti, al sindaco Marino e al prefetto «affinchè s'incontrino subito perché la situazione è davvero fuori controllo». Il capogruppo democratico D'Ausilio spiega che «non dev'esserci alcun cedimento sul tema della legalità, ma dobbiamo capire quanto quel decreto nel suo impianto risponda alla domanda. Ci sono alcuni articoli che non funzionano e lo stiamo vivendo sulla nostra pelle qui, non è attraverso il divieto all'allaccio delle utenze che si risolve il problema. Il decreto va migliorato».​

L'identificazione degli sgomberati. Dopo i momenti di tensione registratisi nel corso della mattinata si è concluso la sgombero. Le famiglie e le altre persone che si erano 'asserragliatè sul tetto dell'edificio sono state scendere dalle forze dell'ordine che ora stanno identificando tutte le persone rimaste all'interno. Sull'ultimo piano non c'è più nessuno per il momento, le famiglie cominciano a uscire dall'edificio. Il presidio di solidali continua a rimanere all'esterno dove ci sono due cordoni di forze dell'ordine a protezione dell'entrata principale.

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