Venerdì notte i carabinieri, nel corso di un servizio di pattuglia della movida, hanno notato i giovani sotto il ponte Spizzichino, nel quartiere Garbatella, intenti a spostare del materiale sospetto. I militari hanno così arrestato tre ventenni (il più grande ha 23 anni), residenti nella zona, per il reato di «fabbricazione di esplosivi non riconosciuti». Nell'auto dei ragazzi, sono stati trovati due coltelli e due mazze di ferro e durante la perquisizione a casa di uno dei tre sono stati rinvenuti altri coltelli.
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Le indagini intanto proseguono per cercare di capire a chi erano destinate le molotov. Secondo gli investigatori c'è un legame tra questo episodio e quello che è accaduto nella notte tra il 19 e il 20 ottobre quando la polizia era intervenuta a via Casal De Merode dove ignoti avevano lanciato bombe molotov contro uno stabile abbandonato di proprietà della Regione Lazio attiguo a un immobile che ospita immigrati di varie nazionalità. Anche in quell'occasione alcuni testimoni raccontarono di aver visto tre ragazzi, che gli investigatori stanno ancora cercando, a bordo di un'auto scura proprio come quella dei giovani fermati. In quel caso gli attentatori sbagliarono il bersaglio per pochi metri.
Le bombe, infatti, erano destinate allo stabile vicino a quello degli stranieri con i quali da tempo ci sono forti dissidi con i tre giovani arrestati dai militari. Ed è sempre con loro che qualche ora prima di essere colti in flagrante avevano avuto un contrasto e una sorta di aggressione verbale. Molto probabilmente si aspettavano un nuovo scontro. Dai primi accertamenti sembrerebbe che il contrasto fra le due fazioni rivali sia nato a causa di una rispostaccia di un marocchino nei confronti della ragazza di uno degli arrestati. Ma i carabinieri stanno effettuando una serie di verifiche per individuare eventuali altri moventi. Non si esclude, almeno per ora quello razziale.
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