Metro C, tutti i poteri a Improta. Il Comune: fondi entro fine mese

Metro C, tutti i poteri a Improta. Il Comune: fondi entro fine mese
di Fabio Rossi
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Giovedì 14 Novembre 2013, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 23:16
Sar il dipartimento mobilit e trasporti di Palazzo Senatorio a occuparsi, d’ora in poi, dei principali capitoli che riguardano la Metro C, a partire dai rapporti economici tra il Campidoglio e la societ partecipata Roma Metropolitane. È stata approvata ieri sera, dopo una riunione di giunta difficile e con momenti di forte tensione, la delibera proposta da Ignazio Marino per superare l’impasse in cui si trova da tempo la principale opera pubblica in costruzione in Italia, bloccata dal mancato pagamento dei finanziamenti di competenza dell’amministrazione comunale. Il sindaco martedì sera aveva promesso una svolta ai sindacati che avevano occupato la sala del Carroccio. Ha così deciso di affidare la soluzione del problema all’assessore alla mobilità Guido Improta, che si era personalmente impegnato a far ripartire i cantieri. Esautorando di fatto la responsabile del bilancio Daniela Morgante che, con il ragioniere generale Maurizio Salvi e il segretario generale Liborio Iudicello, aveva formato l’asse interno al Campidoglio contrario alla firma dei mandati di pagamento. La delibera, spiega Improta, chiarisce come «spetti al dipartimento fare una serie di istruttorie che poi determinino un provvedimento di liquidazione che possa essere messo in pratica dalla Ragioneria».



LE NOVITÀ

Con il nuovo schema di governance approvato ieri il dipartimento mobilità ottiene poteri esclusivi, in particolare, sulla «predisposizione degli atti deliberativi e degli schemi contrattuali» che definiscono i rapporti con Roma Metropolitane, sulla «verifica dei presupposti giuridici sottesi agli accordi transattivi» e sulle «liquidazioni degli importi contrattuali, previa verifica del rispetto degli impegni assunti». Insomma, un vero e proprio travaso di competenze verso gli uffici guidati da Improta. Tanto che lo stesso atto licenziato dalla giunta prevede «il potenziamento del dipartimento mobilità e trasporti, attraverso l’implementazione delle necessarie risorse umane, strumentali e finanziarie, al fine di garantire la dovuta effettività delle nuove funzioni». Con questa approvazione, sottolinea l’assessore alla mobilità, «si è compreso cosa dovesse fare chi: prima c’era un problema di interpretazione della delibera consiliare del gennaio 2005».



I LAVORI

Ora c’è da attendere l’ultimo passo, fondamentale: l’effettiva erogazione di quei 253 milioni, attesi dalle imprese da oltre due anni, indispensabili per far ripartire i cantieri e restituire lo stipendio a migliaia di lavoratori: il consorzio si è impegnato a pagare di tasca propria le tre mensilità arretrate, ma ora l’amministrazione dovrà fare la sua parte. Martedì gli operai della Metro C erano scesi in piazza per contestare il mancato rispetto di un accordo firmato il 30 ottobre scorso dai sindacati con il Campidoglio. «Entro l’11 novembre doveva essere sbloccata la prima tranche, di 166 milioni di euro, che sarebbe servita per pagare gli stipendi arretrati - spiegava il portavoce delle imprese affidatarie Nicola Franco - Fino a oggi non è arrivato nulla». Marino, con il voto di ieri in giunta, punta a superare gli ostacoli burocratici posti dalla Ragioneria e dall’assessorato al bilancio e avere il via libera alle erogazioni entro 30 novembre. «Questo è un risultato tangibile di quello che abbiamo cercato di costruire: la condivisione del destino dell’infrastruttura», commenta Improta. Ma adesso le imprese e i lavoratori attendono atti concreti sul fronte dei pagamenti, che ancora non ci sono.

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