Roma, bandi irregolari per mercato Navona: la Finanza in Campidoglio

Roma, bandi irregolari per mercato Navona: la Finanza in Campidoglio
di Michela Allegri
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Giovedì 30 Giugno 2016, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 12:35


Un bando irregolare, viziato da «macroscopiche anomalie». Lo scriveva Raffaele Cantone nel dossier dell'Anac sul mercatino di piazza Navona, depositato in Procura lo scorso dicembre. Ora, l'inchiesta entra nel vivo: su delega del pm Alberto Pioletti, che procede per abuso d'ufficio, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria sono andati in Campidoglio, nell'ufficio Segretariato Generale, e hanno acquisito tutti i documenti relativi alle procedure di assegnazione dei banchetti dello storico mercatino di Natale e dell'Epifania di piazza Navona, edizione 2015/2024.

LE GRADUATORIE
L'inchiesta era scattata in seguito alle segnalazioni dell'Autorità nazionale anticorruzione e del commissario straordinario Francesco Paolo Tronca che, di fronte alle proteste scatenate dalle graduatorie di assegnazione, aveva sollecitato il I Municipio, competente nell'area del Centro Storico, a disporre le opportune verifiche. Dagli accertamenti era emerso che quasi la metà dei posteggi sarebbe stata occupata da componenti della famiglia Tredicine, la lobby che ha praticamente monopolizzato il settore del commercio ambulante a Roma. Alla luce delle irregolarità, Tronca, il 30 novembre, aveva deciso di annullare la gara. Pochi giorni dopo, il caso era finito al vaglio della Procura. Le anomalie evidenziate erano soprattutto di tipo amministrativo e relative a scelte definite «non in linea con il quadro normativo», sottolineava l'Anac. Nel mirino degli inquirenti, la delibera dirigenziale con cui era stato attivato il procedimento per l'assegnazione dei banchi, la documentazione tecnica allegata al bando, l'atto di nomina della Commissione giudicatrice, i verbali e la graduatoria finale. Il bando in questione prevedeva 48 posteggi: 20 di articoli di artigianato, 24 di tipo commerciale e 4 di zampognari. A questi si aggiungevano 14 aree dedicate a spettacoli viaggianti. Il provvedimento era stato studiato per evitare che la piazza, a ridosso delle feste, si trasformasse in una sorta di circo. Rispetto agli anni precedenti, infatti, le postazioni erano state dimezzate: in passato i banchi commerciali erano 103. Per l'ennesima volta, però, i Tredicine erano stati decretati sovrani del Centro Storico, aggiudicandosi più di venti bancarelle. Ora, i finanzieri dovranno ricostruire l'iter burocratico e stabilire se, come si sospetta, ci siano stati favoritismi. Nel dossier dell'Authority si puntava il dito contro i vincoli di parentela tra gli aggiudicatari dei posteggi e le assegnazioni reiterate nel corso degli anni. I verbali di gara, invece, sarebbero stati privi delle annotazioni relative alle operazioni compiute per l'attribuzione dei punteggi su cui si basavano le liste finali.

GLI SPAZI
A quanto sembra, ci sarebbero state anche incongruenze in merito all'inserimento in graduatoria: si erano piazzate in posizione apicale «offerte in relazione alle quali viene accertata l'insufficienza o l'assenza della documentazione necessaria a valutare la qualità della merce offerta», si legge nel dossier. A detta dell'Anac, dagli atti non si evinceva nemmeno l'effettiva verifica del possesso dei requisiti di carattere generale previsti dalla legge e necessari per poter occupare gli spazi. Il bando si basava inoltre su un meccanismo di cumulo tra anzianità d'iscrizione nel registro delle imprese e anzianità acquisita nel posteggio a piazza Navona. Questo punto, sottolineava l'Anac, determinava «un aumento dell'incidenza del criterio dell'anzianità in assenza di qualunque supporto normativo o regolamentare, e in contrasto con il carattere eccezionale che questo criterio dovrebbe avere». Dopo l'annullamento del bando, la festa dell'Epifania più famosa della Capitale era stata totalmente ripensata. Le nuove postazioni erano state assegnate sulla base di un avviso pubblico emanato dal Dipartimento Attività Culturali e Turismo, che raccoglieva proposte da parte di organismi senza fini di lucro. Erano state 21 quelle presentate, 18 quelle accettate. Tutte le aree erano state occupate da associazioni di volontariato.