Stop alle mense, bimbi a scuola senza pasto
Lettera del Comune a 16 istituti

Stop alle mense, bimbi a scuola senza pasto Lettera del Comune a 16 istituti
di Laura Larcan
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Sabato 28 Dicembre 2013, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 08:02
Quando la scuola, suo malgrado, lascia a bocca asciutta. Il rientro dalle feste potrebbe regalare un’amara sorpresa per i bambini di sedici scuole romane, che si vedranno sospeso, o messo a serio rischio, il normale servizio di mensa. È lo strano caso di sedici istituti comprensivi (con classi dell’infanzia, primaria e media) che si son visti recapitare il giorno della Vigilia di Natale (proprio il 24 dicembre, quando le scuole nella quasi totalità erano chiuse) una nota in cui il Comune, nello specifico il Dipartimento servizi educativi e scolastici, avvisa che sospenderà il servizio mensa dal 7 gennaio, vale a dire in piena riapertura delle scuole.



Il motivo sta tutto «concentrato» in un passaggio della nota protocollata dal dipartimento capitolino il 23 dicembre in cui si fa presente che «con il prossimo 31 dicembre cesseranno gli effetti dei previgenti affidamenti centralizzati e che, con decorrenza 7 gennaio 2014, si presenterà la necessità di rendere concretamente effettivo il passaggio all’autogestione». La risposta alla nota era richiesta entro il 24 dicembre. Peccato che le scuole coinvolte non hanno ancora concluso tutte le procedure di gara per il passaggio dall'appalto centralizzato a quello in autogestione. Un disagio che peserà su migliaia di bambini: basti solo considerare che gli istituti comprensivi protagonisti prevedono una media di mille pasti al giorno. A fare luce su una situazione che sta creando un subbuglio tra i vari dirigenti scolastici, è l’Asal, l’Associazione scuole autonome del Lazio.



LE IRREGOLARITÀ

«La gravità della nota del Comune sta nel fatto che a tali 16 scuole il 25 ottobre scorso il Comune aveva dichiarato che in caso di mancato espletamento della gara entro il 31 dicembre si sarebbe proceduto ad "ulteriore affidamento" alle ditte attualmente in servizio, a carico del Dipartimento», spiegano dall’Asal.



Inoltre, «Tra il 16 e il 19 dicembre scorsi - continuano dall’associazione - tali 16 scuole sono state convocate dal Dipartimento, e hanno sottoscritto di concerto un verbale di accordo in cui veniva ribadita la necessità di rinnovo da parte del Comune dell'affidamento del servizio in corso». Sulla scorta di una delicata questione, l’Asal aveva sollecitato più volte dal 5 dicembre scorso un appuntamento con i vertici dell'Assessorato alla Scuola, «senza neanche ricevere un riscontro», precisano. Un incontro di chiarimento è stato, infine, convocato per il 20 dicembre: «Si è protratto dalle 15 alle 19 senza concludere nulla - lamentano dall’Asal - anzi, con toni offensivi ci siamo sentiti chiedere se consideravamo i tempi stretti solo perché i dirigenti volevano andare in ferie». E nella nota del dipartimento si fa leva proprio su quest’ultimo incontro. «Lo si fa scorrettamente, perché in quell’occasione non solo non erano presenti tutte le scuole, ma non è stato neanche condiviso alcun accordo». Troppo stretti sono i tempi perché un dirigente possa provvedere ad un affidamento d’urgenza o ad una aggiudicazione autogestita, come richiede il Comune. «La stessa Avvocatura dello Stato- avverte l’Asal - già informalmente sentita, si è dichiarata molto dubbiosa sulla proposta».
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