Roma, in piazza contro l'apertura di Mc Donald's al Vaticano. I residenti: «Sarebbe un obiettivo sensibile»

Roma, in piazza contro l'apertura di Mc Donald's al Vaticano. I residenti: «Sarebbe un obiettivo sensibile»
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Domenica 16 Ottobre 2016, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 09:50
Sit-in contro gli hamburger in Vaticano. I residenti di Borgo Pio la prossima settimana scenderanno in piazza per ripetere con forza che non vogliono il McDonad's a due passi da piazza San Pietro. E continueranno come possono la loro battaglia per fermare lo sbarco del colosso americano nel palazzo di proprietà della Santa Sede, in piazza della Città Leonina. Il comitato per la salvaguardia di Borgo Pio radunerà i sostenitori del «no» al fast food davanti ai locali al piano terra, 538 metri quadrati un tempo occupati da una banca e da anni vuoti, che ospiteranno panini e insalate.
GLI APPELLI
Dopo aver scritto al ministro ai Beni culturali Franceschini, al sindaco e al presidente del primo Municipio, i barricaderi di Borgo invieranno una lettera anche al ministro dell'Interno Alfano. «Il McDonad's qui può rappresentare un problema anche dal punto di vista della sicurezza - spiega Moreno Prosperi, presidente del Comitato per la salvaguardia di Borgo Pio - così vicino al Vaticano è un obiettivo sensibile». Anche i cardinali, e non solo quelli che abitano nel palazzo dove è vissuto (ma in un'altra ala) pure Ratzinger prima di diventare Papa, si sono espressi contro l'apertura della panineria. «Abbiamo avuto dei contatti informali pure con loro», aggiunge Prosperi. Fermare il progetto non è semplice. L'amministrazione che gestisce il patrimonio della Santa Sede avrebbe concordato un affitto da «25, 30mila euro al mese. Una cifra che per le casse dell'Apsa è come una goccia in mezzo al mare», commenta il presidente del Comitato. «L'Apsa continua a dire che è tutto in regola. Ma l'apertura di un McDonald's vicino San Pietro oltre a snaturare e deturpare Borgo Pio, rione tutelato dall'Unesco, è anche uno schiaffo ai principi portati avanti da Papa Francesco».
Sia il primo Municipio che il Comitato sono in attesa di una risposta da parte dell'Avvocatura comunale. Il punto è questo: c'è un articolo del regolamento (delibera numero 36) che vieta il trasferimento di una licenza di ristorazione tradizionale in una di cucina esclusivamente «straniera» in una zona tutelata come Borgo. Come è da considerarsi la cucina di McDonald's? «Per noi è evidente che quella cucina è tutto fuorché tradizionale», aggiunge il presidente. Senza alcun appiglio, il municipio del centro storico non può negare l'autorizzazione. Il presidente del parlamentino di via della Greca, Sabrina Alfonsi, ha chiesto a luglio un incontro sulla questione con il Campidoglio ed è in attesa di una risposta. «Anche noi ci siamo rivolti al sindaco, ma inutilmente», protesta il presidente del Comitato. «Eppure a Firenze con una delibera di giunta sono riusciti a fermare l'apertura di un McDonald's in centro storico».
IL SANTO PADRE
Del caso è stato investito anche il Papa. Un cardinale in una lettera al pontefice ha dato voce al malumore dei sette porporati che abitano nel palazzo, tra cui Gianfranco Ravasi, Giuseppe Versaldi, Gilberto Agustoni, Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Dario Castrillon Hoyos e Manuel Monteiro de Castro. Anche il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita, che non vive nello stabile ha definito la scelta «aberrante». I porporati inquilini avevano protestato per non essere stati consultati dall'Apsa e perché si era detto che i costi di lavori straordinari sarebbero stati coperti anche con una decurtazione dall'indennità dei residenti nello stabile. Ipotesi, questo del contributo alle spese, smentita dal Vaticano. Perché la McDonald's possa però aprire l'Apsa ha dovuto predisporre lavori, tra cui la realizzazione di una canna fumaria sfruttando un vano ascensore inutilizzato.
Maria Lombardi
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