Roma, svolta nell'omicidio Vannini, la fidanzatina intercettata: «Papà puntava la pistola contro Marco»

Roma, svolta nell'omicidio Vannini, la fidanzatina intercettata: «Papà puntava la pistola contro Marco»
di Emanuele Rossi
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Venerdì 18 Dicembre 2015, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 18:03

«Io ho visto quando papà gli ha puntato la pistola». Tradita dalle intercettazioni video dei carabinieri Martina Ciontoli, figlia di Antonio, il luogotenente della Marina militare che ha sparato a Marco Vannini la sera del 17 maggio nella villetta di via De Gasperi, a Ladispoli. Proprio il padre della fidanzata di Marco, nell'ultimo interrogatorio in Procura a Civitavecchia, aveva detto al pm, Alessandra D'Amore, di essere il solo presente nel bagno, il luogo dove il 20enne cerveterano è stato raggiunto dal proiettile partito da una calibro nove e poi deceduto quasi 4 ore dopo al pronto soccorso. E aveva raccontato al magistrato che, oltre ad aver premuto il grilletto «per uno scherzo», gli altri componenti presenti in casa (la moglie Maria, i figli Martina e Federico e poi Viola, la fidanzata di quest'ultimo) non si erano accorti di nulla in quel momento. I Ciontoli, indagati per omicidio volontario con dolo eventuale, e Viola, indagata per omissione di soccorso, sono stati però intercettati nella caserma dei carabinieri di Civitavecchia, 13 ore dopo la morte di Marco. I filmati sono stati diffusi in tv da "Chi l'ha visto”.

I VIDEO
Intercettazioni choc poco prima del colloquio con il pm. «Qua sotto aveva il proiettile» indica Martina sfogandosi con il fratello Federico e con Viola. «Marco ha detto: non si scherza così». Martina è in lacrime e ricorda gli attimi tragici in bagno: «Era diventato pallido. Era destino che doveva morire». Nelle registrazioni si vedono i Ciontoli parlare tra di loro riguardo alle versioni rilasciate agli inquirenti. Martina e Federico, già ascoltati, raccontano al padre le parole esatte dette prima al pm. Nel video dei carabinieri Viola ammette di avere protetto il fidanzato, e poi consola Martina: «Se Marco si fosse salvato ora sarebbe rimasto handicappato». Diffuse anche le registrazioni originali delle telefonate partite al 118 dopo il ferimento del giovane. Federico e Antonio Ciontoli omettono di dire all'operatrice del 118 che Marco sia rimasto ferito da un'arma da fuoco. «Si è ferito con un pettine appuntito in seguito ad uno spavento» mentre Antonio Ciontoli al pronto soccorso avrebbe esortato il medico ad omettere che fosse una ferita da arma da fuoco «altrimenti gli avrebbe creato problemi di lavoro» scrivono i carabinieri nella relazione. In sottofondo si sente la voce di Marco che chiede aiuto ed è un colpo al cuore per i genitori Valerio e Marina. «Basta» grida il giovane in agonia.
 
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