Roma, mangia un panino e muore a 10 anni: giallo alla Montagnola

Roma, mangia un panino e muore a 10 anni: giallo alla Montagnola
di Adelaide Pierucci
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Martedì 17 Gennaio 2017, 08:04 - Ultimo aggiornamento: 21:04

Il giorno prima aveva avuto un forte mal di pancia dopo aver mangiato un panino e poco più di dodici ore dopo i genitori lo hanno trovato in fin di vita nella cameretta. L'incubo in una casa della Montagnola si è materializzato domenica mattina poco prima delle sei quando in pochi minuti una giovane coppia di origini francesi ha trovato l'unico figlio, un bambino di 10 anni, pallido e gelato nel letto, incapace di reagire, anche quando i soccorritori del 118 hanno provato a rianimarlo. Un incubo senza ritorno. Il pronto soccorso del San Camillo si è preparato ad un intervento d'urgenza ma è stato tutto inutile. L'ambulanza è arrivata comunque a sirene spiegate, anche se già durante il trasporto il cuore del ragazzino non aveva dato più segno di reazione. Una morte prematura e inaspettata finita poi all'attenzione della procura.

L'INCHIESTA
Il sostituto procuratore di turno Francesco Scavo, avvisato dal commissariato di Tor Carbone, ha disposto l'autopsia per accertare le cause del decesso. E nel calderone delle ipotesi, tutte aperte, la prima ad essere stata presa in considerazione è stata l'intossicazione alimentare. Non è esclusa, però, neanche l'ipotesi di una malformazione cardiaca rimasta silente per anni. Il compito di dare un perché alla morte è stato affidato a un medico legale dell'Università di Tor Vergata, la dottoressa Francesca Cordova, nominata ieri mattina dal magistrato titolare del fascicolo. Gli accertamenti si apriranno in mattinata con l'esame autoptico. I genitori del piccolo, subito dopo la tragedia, avevano raccontato che il figlio aveva avvertito un forte mal di pancia dopo il pranzo di sabato. Nella disperazione la madre avrebbe riferito che il piccolo avrebbe mangiato un panino e fatto una gita in un parco vicino casa. Poi i disturbi, con mal di pancia e diarrea, sarebbero aumentati senza però destare un allarme tale da spingerli a portarlo con urgenza a un pronto soccorso. Dopo le cinque del mattino di domenica invece il piccolo è stato trovato in fin di vita nel letto. Non aveva avuto modo nemmeno di chiedere aiuto.

IL PRECEDENTE
La scorsa estate una tragedia analoga ha atterrito un'altra famiglia. Una bambina di sette anni era stata trovata morta dalla mamma mentre guardava la televisione nella sua cameretta, verso le sette del mattino. Un decesso improvviso sul quale la procura aveva scelto di aprire un'inchiesta con l'obiettivo di capire quale malore avesse portato via una bambina piena di vita, che non aveva mai destato nessun problema di salute. Il pm Francesco Saverio Musolino, che ha ipotizzato l' omicidio colposo ma senza indagati, ha disposto l'autopsia per dare soprattutto una spiegazione a un lutto che ha gettato nel dramma la famiglia. L'autopsia ha poi rivelato che si era trattato di una malformazione cardiaca. Anche la piccola era figlia unica. Inutile pure per lei il soccorso dell'ambulanza. Ascoltati, il papà e la mamma, scossi, avevano detto che la bambina stava bene e non aveva mai avuto gravi probemi di salute. Per alleviarla dalle sofferenze di un'allergia le somministravano solo degli antistaminici. Il pm allora per estremo scrupolo aveva deciso di svolgere esami tossicologici per verificare se il farmaco avesse provocato degli effetti collaterali.

Anche nel caso del bambino della Montagnola il pm ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. In realtà non ci sarebbero omissioni nel mirino. L'intestazione dell'indagine permette al magistrato di poter disporre l'autopsia, l'unico accertamento in grado di dare una risposta al dramma. Le ipotesi di malattie potenzialmente contagiose, come la meningite, sono state per ora escluse. Ma fino all'esito dell'autopsia, il quartiere (e anche la scuola che frequentava il bambino) sono in allarme.