«C'è poco da commentare, ha dato le dimissioni da presidente della commissione Bilancio e si è autosospeso dal Pd. Cosa succede adesso? Vediamo. È stato sicuramente, da parte sua, un gesto di responsabilità. Assolutamente non credo che ci saranno conseguenze nella tenuta della maggioranza». Così il capogruppo Pd al Consiglio regionale del Lazio Massimiliano Valeriani, interpellato a margine di una iniziativa in giunta, a chi gli chiedeva un commento sulle dimissioni di Marco Vincenzi, risultato indagato nell'inchiesta "Mafia Capitale".
Le dimissioni non rallenteranno l'azione amministrativa della Regione secondo l'assessore al Bilancio Alessandra Sartore. «Credo di no, perché come sempre quando succedono cose del genere ci sono meccanismi procedurali che intervengono per la ridefinizione della commissione, quindi anche di un suo nuovo presidente».
Intato il M5S chiede a gran voce le dimissioni del presidente della Regione Nicola Zingaretti. «La situazione politica del Lazio è grave e peggiora man mano che emergono nuovi dettagli sui provvedimenti di chiusura indagine della Procura di Roma su Mafia Capitale che questa mattina hanno raggiunto Marco Vincenzi ed Eugenio Patanè».
Così il capogruppo M5s al Consiglio regionale del Lazio Devid Porrello, in una nota. «Le accuse sono di finanziamento illecito ai partiti e corruzione - aggiunge - due reati per cui un presidente serio si sarebbe già dimesso invece di continuare a far finta di nulla presentando in pompa magna le solite misure propagandistiche. Giunti a questo punto ci aspettiamo da Zingaretti e dalla sua maggioranza il primo atto di responsabilità di questa legislatura - conclude - rassegni le dimissioni e convochi i comizi elettorali».
«Zingaretti non può più fare finta di nulla - fa eco il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Storace - il suo atteggiamento autoconsolatorio che ogni giorno diffonde propaganda fa a pugni con la realtà. È ora di chiudere una stagione. E i Cinque stelle non dicano di essere gli unici indenni, a destra ci sono ancora persone perbene».
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