Mafia Capitale, attentato a sede Pd Coratti
Trovate tracce di liquido infiammabile
Il consigliere: «Antipolitica genera rabbia»

Mafia Capitale, attentato a sede Pd Coratti Trovate tracce di liquido infiammabile Il consigliere: «Antipolitica genera rabbia»
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Domenica 4 Gennaio 2015, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 20:39

Parla di «linciaggio mediatico» e di «mix esplosivo di disinformazione, antipolitica e rabbia» Mirko Coratti riguardo all'attentato incendiario nel suo ufficio politico di via della Bufalotta.

L'ex presidente dell'Assemblea capitolina, indagato nell'inchiesta su Mafia Capitale e autosospesosi dal Partito ha ribadito la propria innocenza. «E' chiaro che il mix esplosivo di disinformazione, antipolitica e rabbia sociale possono causare eventi del genere - ha dichiarato - Come cittadino, nel ribadire la mia innocenza, esprimo la piena fiducia nell'operato della magistratura a cui rinnovo tutta la disponibilità a fornire tutti i chiarimenti che dovesse ritenere necessari, affinché nei tempi più brevi possibili, faccia piena luce su questa brutta storia, così lontana dalla mia esperienza di militanza politica e di impegno civile sul territorio».

L'esplosione si è verificata intorno alle 3 nella sede di via della Bufalotta a Roma.

La deflagrazione ha danneggiato il locale, distruggendo parzialmente una parete interna, la serranda esterna, infranto i vetri di alcuni appartamenti vicini, di un bar e danneggiato le auto in sosta. Nessuno è rimasto ferito. Sul posto vigili del fuoco e carabinieri. Trovate tracce di liquido infiammabile. Sul posto vigili del fuoco, carabinieri della stazione Talenti e del Nucleo Investigativo di

Roma.

Le reazioni del Pd «È da tempo che dicevamo di togliere la targa con su scritto Ufficio politico Coratti. Temevamo che dopo tutto lo scandalo ci potessero essere ritorsioni», spiegano ora alcuni iscritti al Pd radunatosi sul luogo dell'attentato.

I consiglieri municipali, dal canto loro, ribadiscono che il locale «non è un circolo del Partito Democratico, ma l'ufficio politico di Mirko Coratti». Lo sottolineano i consiglieri Fabio Dionisi e Francesca Leoncini. «È rimasto aperto fino alla settimana scorsa la mattina per accogliere le richieste dei cittadini - spiega Dionisi - grazie ad alcuni volontari». I consiglieri del Pd aggiungono che si tratta di un edificio di proprietà dell'Ater che era stato utilizzato anche in occasione delle primarie del 2012 tra Bersani e Renzi. «Ogni tanto la mattina - aggiungono i consiglieri - veniva aperto dai volontari del comitato

elettorale di Coratti». Un gesto «inquietante», un «avvertimento» che «semina insicurezza in tutto il quartiere» secondo i consiglieri del III Municipio.

L'ipotesi Al momento si ipotizza che i responsabili dell'attentato abbiano versato all'interno della sede del liquido infiammabile forzando una finestra posteriore e che l'esplosione sia stata generata dai vapori. Il boato è stato fortissimo ed è stato avvertito anche in altre strade del quartiere. Proprio poco prima i pompieri erano intervenuti in zona per tre cassonetti in fiamme.

Mentre i commercianti e residenti ipotizzano addirittura una bomba: «È stata una bomba. Si sente puzza di polvere pirica e l'esplosione è stata troppo violenta. I responsabili hanno lanciato l'ordigno dalla finestra posteriore del bagno. La parete del ripostiglio è completamente lesionata dalla deflagrazione - spiega il titolare di un bar - spero che al più presto venga rimessa a posto».

Un'abitante del palazzo accanto all'ufficio politico ha raccontato di aver sentito due uomini che, la scorsa notte, parlavano sul retro. «I miei cani hanno iniziato ad abbaiare - spiega - Erano circa le due. Non immaginavo che succedesse una cosa del genere, infatti non mi sono preoccupata e ho sgridato i cani per farli stare zitti».

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