Atac, polemica sul manager: «Licenziato e ora riassunto»

Atac, polemica sul manager: «Licenziato e ora riassunto»
di Simone Canettieri
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Giovedì 29 Dicembre 2016, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 16:00
Licenziato a febbraio si è visto riassumere in Atac per Natale senza nemmeno aspettare la sentenza del giudice del Lavoro. E' la storia del dirigente Franco Middei, un manager della municipalizzata che venne messo alla porta dall'ex direttore generale Marco Rettighieri perché in qualità di responsabile della direzione Affari legali, patrimonio e acquisti venne sconfessato dall'Anac per una lunga serie di gare giudicate dall'Anticorruzione illegittime.

Middei, nato nel 1969, fino al 2009 in Trambus, la società di gestione del trasporto pubblico romano poi confluita in Atac, è stato riassunto, senza passare dal via, dal nuova governance della società totalmente ricalibrata dal M5S. Inoltre, secondo quanto accusano sindacati e opposizione, il dirigente rimettendo piede negli uffici di via Prenestina ha anche incassato i premi produzione, circa 200mila euro, che gli erano stati bloccati.

LE ACCUSE
«Torna il vecchio management che aveva affossato Atac - dichiara Claudio De Francesco, segretario Faisa Confail Lazio - Evviva il nuovo che avanza, poveri lavoratori...». Anche il Pd con la consigliera Ilaria Piccolo attacca: «La stagione della trasparenza avviata nel corso della precedente legislatura viene così accantonata e tornano come avevamo avuto modo di denunciare nelle settimane scorse i vecchi dirigenti che hanno fatto sprofondare l'azienda in una situazione di gravissimo indebitamento. Il management dell'Atac a cinque stelle della giunta Raggi sembra un clone molto simile a quella di parentopoli conosciuta con Alemanno sindaco». Critiche anche da destra con Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d'Italia: «E meno male che i grillini si definivano l'anticasta, qui siamo addirittura alla Prima Repubblica, un reintegro-promozione con oltre 200 mila euro che spetterebbero addirittura al dirigente. Questa vicenda puzza di bruciato e per questo abbiamo già presentato una richiesta di accesso agli atti».

LA DIFESA
Ma perché Atac non ha aspettato nemmeno la sentenza del giudice del lavoro? La risposta arriva direttamente dall'amministratore unico, arrivato a settembre al posto del dimissionario Rettighieri, Manuel Fantasia: «E' stato un atto necessario in quanto la procedura di licenziamento a suo tempo adottata era deficitaria sotto diversi aspetti e in giudizio l'azienda avrebbe potuto soccombere con la conseguenza di dover sopportare importanti oneri economici».
Con il reintegro del dirigente, sostiene, Fantasia si risolvono non uno ma due problemi. Sia quello «di dover affrontare il rischio di soccombere in giudizio» sia quello «di trovare la risorsa che si occuperà degli acquisti, processo sui cui Atac è carente e per cui era necessario recuperare comunque uno specialista da dedicare».

LA STORIA
Middei, nel mirino dell'ex direttore generale Rettighieri per una lunga serie di gare finite sotto la scure dell'Anac, saltò tra fine febbraio e marzo scorsi in seguito alla nuova macrostruttura varata dal tandem Rettighieri-Brandolese, che portò alla soppressione di 9 direzioni su 52. E così prima era stato allontanato il capo del Personale, Giuseppe Depaoli, ex manager Alitalia, poi aveva fatto sospendere di Luca Masciola, dirigente da 205mila euro l'anno, capo del personale di Trambus tra il 2008 e il 2009, all'epoca delle assunzioni di Parentopoli. Subito dopo aveva deciso di ritirare le deleghe ad altri due dirigenti: Emilio Cera, responsabile di Marketing, Sosta e Parcheggi e Franco Middei, al timone degli uffici Affari Legali, Patrimonio e Acquisti. Pronto a ritornare al proprio posto di lavoro come se niente fosse accaduto.

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