Roma, allerta per sabato: manifestazioni Lega e antagonisti a rischio infiltrazioni

Roma, allerta per sabato: manifestazioni Lega e antagonisti a rischio infiltrazioni
di Riccardo Tagliapietra
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Martedì 24 Febbraio 2015, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 13:04
​Uno contro l'altro. Matteo Salvini, Casapound e Lega, da una parte, centri sociali, noTav, movimenti antagonisti e una moltitudine di associazioni, dall'altra. Sono i protagonisti dei cortei previsti sabato pomeriggio a Roma.



I percorsi ufficiali. Lega e militanti di destra si troveranno a piazza del Popolo per un sit-in. Quelli con a capo i centri sociali, invece, sfileranno da piazza Vittorio a piazza Sant'Andrea della Valle, a pochi passi da piazza Navona. Questo ufficialmente. Perché molto dipenderà da cosa decideranno di fare sull'onda dell'emozione entrambi gli schieramenti. E soprattutto da eventuali infiltrazioni, da destra e da sinistra, che preoccupano non poco il Viminale.



Lega, Casapound, Curve ed ex Nar. Leghisti e estrema destra stanno preparando una sorta di servizio d'ordine interno per arginare eventuali "improvvisate" degli antagonisti. Le zone a rischio sono quelle dove arriveranno i pullman da sud (Sicilia, Calabria e Puglia), i parcheggi e soprattutto la stazione termini dove sbarcheranno i militanti del carroccio e quelli di casapound provenienti dal nord Italia. Piazza del Popolo, ovviamente, sarà blindata. Quasi certa, secondo gli investigatori, la presenza di «infiltrati», elementi «pericolosi, ispirati dagli storici gruppi Nar e Terza Posizione». Cui dovrebbero aggiungersi alcuni militanti delle Curve capitoline, venete (Padova e Verona) e partenopee, sempre legate all'estrema destra.



Antagonisti, NoTav, Fai ed ex Br. Sul fronte antagonista, invece, a destare preoccupazione sono le frange estremiste dei movimenti, perché sembra essersi materializzato sulla piazza un «avversario» in grado di unire l'estremismo di sinistra. Adesioni alla contromanifestazione sono arrivate da Piemonte, con le frange più violente dei movimenti NoTav, dalla Lombardia e dal Veneto, con i centri sociali più caldi, alcuni dei quali finiti al centro delle ultime inchieste sull'eversione, come quella sulle Nuove Brigate Rosse, culminata con arresti e condanne per associazione sovversiva, e sulla Fai, la federazione anarchica informale, sancita il 21 dicembre 2003 con la rivendicazione dell'esplosione avvenuta nei pressi della casa bolognese dell'allora Presidente della Commissione Europea Romano Prodi.



Intelligence al bivio. Ad occuparsi della gestione dell'ordine pubblico saranno come al solito questura e prefettura che decideranno come disporre i circa mille uomini per ora mobilitati dal Viminale. Un lavoro che andrà a chiudere le indagini dell'intelligence che da settimane tiene d'occhio in tutta Italia i gruppi più a rischio. Quella di sabato quindi sarà, per polizia e carabinieri, la prova del nove sul reale sistema di sicurezza sociale implementato a Roma. Viste anche le dichiarazioni del ministro Alfano, che ha assicurato alla Lega «la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero» e l'annuncio del rafforzamento della presenza sul territorio di uomini e mezzi, dopo il mezzo fallimento con i tifosi del Feyenoord.



L'analisi. La Lega protesta contro il governo Renzi. Anche se bisogna aggiungere uno dei temi condivisi con Casapound: l'immigrazione e gli immigrati. Il corteo antagonista, invece, ha come obiettivo contrastare Salvini, la Lega e Casapound. Alla manifestazione "Mai con Salvini" hanno dato adesione oltre ai centri sociali e antagonisti, anche associazioni culturali e attori, come Elio Germano, con una parola d'ordine: «tutelare i più deboli e chi in questa società non ha diritti» e una promessa ciclostilata sui manifesti di mobilitazione «tenere Salvini lontano dalla Capitale».
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