Mafia Capitale, in Campidoglio «rimpasto di giunta a luglio»: scatta la caccia al big per sostituire Nieri

Mafia Capitale, in Campidoglio «rimpasto di giunta a luglio»: scatta la caccia al big per sostituire Nieri
di Fabio Rossi
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Martedì 14 Luglio 2015, 05:58 - Ultimo aggiornamento: 09:28
Due settimane di tempo per chiudere il quadro e partire entro la fine di luglio con la “fase due” dell'amministrazione capitolina. Che, nonostante le smentite di rito, passerà per qualche sostituzione in giunta. Non una rivoluzione - che Ignazio Marino non vuole, anche perché significherebbe un'implicita sconfessione del lavoro fatto fino a oggi - ma due o tre innesti in squadra «che però forniscano un effettivo valore aggiunto - ragionano a Palazzo Senatorio - e non diano l'immagine di una mera operazione tra correnti del Pd». La vera partita si gioca sul vice sindaco: il chirurgo dem non vorrebbe mollare Luigi Nieri per il rapporto personale di grande fiducia che si è instaurato tra i due, anche se nella relazione degli ispettori su Mafia Capitale emergono i suoi contatti con il ras delle coop Buzzi.

LE SOLUZIONI



Marino sarebbe disposto a mettere in discussione il suo vice solo in presenza di una proposta «di grande spessore» da parte dei democrat, che dia il senso della svolta. Un identikit che potrebbe corrispondere a quello di Matteo Orfini, che da commissario romano del Pd sta lavorando da mesi per traghettare il partito fuori dalle secche di Mafia Capitale ed è molto apprezzato in Campidoglio. Ma anche di Walter Tocci, già vice sindaco di Francesco Rutelli, che nell'amministrazione riscuoterebbe ampi consensi. Queste ipotesi sarebbero entrambe gradite a Palazzo Chigi (anche se Tocci in Senato è tra i principali oppositori interni del premier) ma meno ai diretti interessati, poco propensi a lasciare le rispettive attività per tuffarsi a tempo pieno nella macchina comunale. Il primo cittadino taglia corto, continuando il suo intenso tour cittadino tra cantieri da inaugurare e interventi sul decoro: «Io parlo di sfalcio dell'erba e di quello che stiamo facendo per la città - sottolinea a margine dell'avvio dei lavori del piano anti incendio - Gli altri temi non appassionano né me, né i romani e le romane». In ogni caso, si attenderà la relazione del ministro dell'Interno Angelino Alfano, che in questi giorni sta esaminando le carte su Mafia Capitale recapitategli dal prefetto Franco Gabrielli. Dopo sarà il momento di tirare le somme: il sindaco chiamerà a raccolta i suoi e chiederà di «triplicare gli sforzi» per la città. Chi sarà disposto a farlo resterà dentro, gli altri saranno sostituiti.



I PARLAMENTARI



A creare tensioni nella maggioranza è soprattutto l'ipotesi di una “super giunta” composta da parlamentari dem che Marino potrebbe mettere in squadra. E anche l'opposizione attacca: «La super giunta è solo un modo attraverso cui il Pd sta tentando di commissariare Marino senza perdere la faccia», sostiene Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini. Ma Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed esponente di Campo democratico (l'anima Pd che fa campo a Goffredo Bettini), parla di «promuovere un progetto ambizioso e condiviso, che ci consenta di recuperare e coinvolgere le energie migliori della città». In attesa di chiarimenti, e di indicazioni dal Nazareno, i papabili - Fabio Melilli, Michele Meta, Stella Bianchi - smentiscono trattative in corso. Ma le attenzioni restano puntate anche sui tecnici. Soprattutto per l'assessorato alla mobilità: l'unica poltrona per il quale sarà obbligatorio trovare un sostituto, viste le dimissioni formali già presentate da tempo da Guido Improta. Su questo fronte spunta il nome di Antonio Mallamo, attuale amministratore unico di Astral, l'agenzia della Regione che si occupa di strade. Mallamo, ingegnere dei Trasporti, è un tecnico di area Pd molto stimato dallo stesso Meta e con un curriculum specifico di assoluto rilievo.