Ostia e Fregene, ladri di pigne all'assalto delle pinete

Ladri di pigne colti sul fatto (foto di Mino Ippoliti)
di Giulio Mancini
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Giovedì 7 Novembre 2013, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 13:20

Dopo i ladri di rame, dei tombini di ghisa dalle strade, dei lampeggianti a pannelli fotovoltaici, degli sportelli in acciaio dei contatori di acqua e gas, sulla scena del crimine locale spuntano anche i predoni di pigne e pinoli. Sul litorale romano è un assalto che nell’ultima settimana ha fatto registrare solo da parte dei carabinieri una decina di arresti ed altrettante denunce nei confronti di persone accusate di furto aggravato. Recuperati anche 1300 chili della preziosa refurtiva e restituita al legittimo proprietario ovvero il Comune di Roma o quello di Fiumicino quando ad essere depredate sono le pinete di Fregene.

Gli strumenti di lavoro dei pignaroli sono lunghe canne, rampini e sacchi resistenti. Ad occuparsene sono quasi esclusivamente stranieri che si muovono alla luce del sole, organizzati alla meno peggio con furgoni scassati o con vecchie station wagon, per non dare nell’occhio. Sul mercato delle decorazioni natalizie, le pigne sono pagate 80 euro al quintale ma c’è chi, per ricavarne i pinoli, le acquista anche a 100 euro. Ed è adesso che la raccolta si fa più proficua, e quindi redditizia.

Quando vengono bloccati dalle forze dell’ordine è raro che si ordini la custodia cautelare in carcere per i predoni delle pigne. La magistratura, infatti, è divisa, per filosofia e per agenda: alcuni giudici sposano la linea dura, altri ritengono, anche un po’ seccati, di avere ben altre priorità. Così, raramente i pignaroli vengono condannati a sei/otto mesi grazie alle attenuanti e al rito abbreviato, con una pena pecuniaria tra i 150 ai 516 euro, mentre per i più non viene nemmeno convalidato l’arresto.