Fiumicino, «Sporco nero», insulti razzisti al baby-calciatore del Ladispoli

Fiumicino, «Sporco nero», insulti razzisti al baby-calciatore del Ladispoli
di Emanuele Rossi
2 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Gennaio 2017, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 08:02
«Negro di m...». Non ha retto a quell'ingiuria razziale il giovane Omar M., ed è scoppiato in lacrime. Sedici anni, calciatore della Us Ladispoli, sul finale della partita nella categoria Allievi Elitè, è stato preso di mira a Fiumicino da un gruppetto di giovani. Il branco (non è stato chiarito ancora se composto da giocatori della stessa società dell'Atletico Fiumicino) ha rivolto insulti pesanti al ragazzo colpevole, per le teste calde, di essere di colore.
La gara valevole per la 13°giornata di campionato, stava vivendo i minuti di recupero. Omar, attaccante, era stato protagonista di un'azione offensiva ed era arretrato a centrocampo per rifiatare. Mai avrebbe immaginato di sentire dalle tribune quelle parole che gli hanno fatto male come una coltellata. «A 2 metri sugli spalti c'era il papà racconta il tecnico del club ladispolano, Ernesto Borrelli e per lui è stato difficile accettarlo. Omar è stato protetto dai compagni che lo hanno abbracciato. E' un ragazzo d'oro, negli spogliatori lo abbiamo consolato. Al triplice fischio dell'arbitro continuava a piangere chiedendosi il perché di questa situazione. Il perché me lo chiedo anche io: siamo nel 2017 ed episodi del genere non dovrebbero più esistere, specie in un contesto sportivo giovanile. La loro dirigenza è venuta a chiederci scusa, ma quanto è successo è davvero sgradevole. Noi del Ladispoli lavoriamo tutti giorni per insegnare il rispetto e sentire queste cose ci rattrista molto».

LA FAMIGLIA
Avvilito il papà di Omar. «Che dire? dice Salvatore Mai era capitata una cosa simile nei campi che abbiamo girato. Io sono siciliano e mia moglie è Africana, Omar e non si è mai posto un problema così. Si sente accolto nella città ladispolana, integrato perfettamente con tutti gli amici ed i propri compagni di squadra. E' italianissimo e ripeto mai e poi mai si era posto il problema di potersi sentire diverso. Vederlo piangere è stato bruttissimo, lui è molto forte di carattere». Il tecnico dell'Atletico Fiumicino, Fabio Desideri, ha subito commentato sui media l'accaduto. «Un episodio spiacevole dice Desideri - capitato per colpa di alcuni individui sconosciuti che spesso vengono a vedere le nostre partite. Da società sana e seria, siamo andati immediatamente a chiedere scusa al termine della partita. Queste sono cose che non dovrebbero mai accadere su un campo di calcio e in generale nella vita di tutti i giorni. Chiedo ancora mille volte scusa, a nome di tutto l'Atletico, al ragazzo, alla sua famiglia ed al Ladispoli».