Gli operai preparano i cartelli con le indicazioni per raggiungere la fermata della metropolitana. Vengono distribuiti nei punti strategici in fretta e furia, ma nessuno li controlla prima. Nessuno si accorge che non c’è scritto «underground» come vorrebbero a Londra (anche se lì preferiscono il più confidenziale «tube»), ma «anderground». Un assist alla Kobe Bryant per i luoghi comuni sul romanesc-english tipo cinepanettone con Cristian De Sica (per non scomodare Sordi). Ma soprattutto una benedizione per il perfido popolo di internet che non si può fare sfuggire uno svarione del genere. I tecnici delle Ferrrovie corrono ai ripari, ma molti passeggeri hanno già scattato le foto con il loro smartphone, usato la funzione «condividi», caricato l’immagine sui blog, su Facebook, ovunque. Quella con la «A» dispettosa, riportata dal Messaggero, è stata messa su Facebook da Alessandro, ma vagando su internet se ne trovano anche altre, con differenti autori. Ad esempio eccola campeggiare su pendolare.blogs.it (a cui non pare vero potere diffondere questa immagine visto che si presenta come «blog querelato da Trenitalia, archiviata!»). Il blogger, Sergio Fortini, mostra anche un cartello ricoperto da una benda nera. Sì, perché alle Ferrovie ci hanno messo una pezza e hanno ricoperto gli strafalcioni con il nastro adesivo. In un altro caso, come si vede nella foto del Messaggero in prima pagina, si è preferito ricorrere ad una sorta di bianchetto, vale a dire una U posticcia appiccicata sulla A.
Confermano alle Ferrovie, mantenendo un certo aplomb: «Non lo possiamo negare, l’azienda che aveva avuto l’incarico di preparare la cartellonistica ha compiuto un errore. Accanto alla parola metropolitana, per aiutare i turisti, avevamo fatto scrivere underground. Purtroppo c’è scappato l’errore, adesso stanno preparando i cartelli nuovi. Alcuni li abbiamo coperti con il nastro isolante, in un altro è stata messa una U, altri ancora sono stati proprio portati via». Ma in fondo, fanno capire a Trenitalia, ciò che interessa ai pendolari è che siano tornati i treni. E mentre qualcuno già trema in vista della faraonica inaugurazione, fra due mesi, della nuova stazione Tiburtina, una delle opere più importanti di questo secolo, destinata all’alta velocità, su internet si inseguono i commenti ironici. «Ma che è - scrivono su Facebook - l’inglese del ministro La Russa?». Sono perfidi, quelli della rete.
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