Rona, la biblioteca Angelica: «Abbiamo bisogno di più fondi»

Rona, la biblioteca Angelica: «Abbiamo bisogno di più fondi»
di Cristina Montagnaro
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Martedì 26 Luglio 2016, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 14:17
La crisi economica di questi anni non ha risparmiato la cultura e le biblioteche romane.  A lanciare il grido d’allarme è Fiammetta Terlizzi, direttore della Biblioteca Angelica, antico istituto, a due passi da Piazza Navona. «Nonostante i segnali positivi rispetto agli anni precedenti, la situazione delle biblioteche più piccole, ma molto preziose sia per il patrimonio sia per l’architettura è ancora grave, in quanto non arrivano da dieci anni  né fondi per il restauro dei libri, né per la spolveratura e questo può mettere a rischio un patrimonio bibliografico immenso».
 
 


La biblioteca è nata nel lontano 1604 dal vescovo Agostiniano Angelo Rocca e nel salone vanvitelliano  sono custoditi tesori inestimabili: manoscritti greci e latini, incunaboli quattrocenteschi e papiri ed esemplari rari come La Bibbia Sistina del 1590.

I libri sono a disposizione di chi vuole consultarli e anche degli studenti, che si recano lì per studiare e per prepararsi agli esami da sostenere. Come Giovanni Contello, studente di  Storia, 24 anni. “Vengo a studiare qui, proprio per la  grande disponibilità nel prendere in consultazione i testi antichi e poi perché è molto bella”.
Non è bastata la piccola ripresa del credito, arrivata dal Ministero dei Beni Culturali a sanare la situazione, perché sono tanti gli elementi di spesa in una biblioteca preziosa come questa.

I problemi strutturali sono la carenza di personale e la mancanza di fondi. I libri hanno bisogno di manutenzione come ad esempio: monitoraggio continuo delle condizioni climatiche ambientali, spolveratura, restauro.
Dopo anni di gravissima sofferenza per le difficoltà di erogare fondi, la situazione è un po’ migliorata, le otto biblioteche romane non autonome (Angelica, Casanatense, Vallicelliana, Alessandrina, Storia Moderna, Archeologia e storia dell'arte, Antonio Baldini, Medica Statale) hanno ricevuto per il loro funzionamento un totale di 540.000,00 euro; nel 2016 questa cifra è salita a 901.000 euro, con un incremento medio del 67% rispetto all'anno precedente. Nello specifico, la Biblioteca Angelica ha ricevuto nel 2016 100.600 euro rispetto ai 43.500 euro del 2015 (+130%). A dirlo sono i dati forniti dal Ministero dei Beni Culturali.

Nonostante i segnali positivi stentano però a risolversi i problemi di conduzione ordinaria della biblioteca tanto che il direttore Terlizzi confida: « Insieme ad altri miei colleghi mi sto dando da fare per cercare altri fondi con donazioni o altri fondi privati, per sovvenzionare l’andamento dell’ufficio e avere più progetti in cantiere».
C’è da dire che dal 2016 il settore delle biblioteche beneficia della L. 190 / 2014, che stanzia 100 milioni di euro annui per tutti gli istituti del Ministero sul territorio nazionale. Nel 2016, in particolare, le biblioteche romane risultano assegnatarie, per progetti di manutenzione straordinaria e di valorizzazione, di 2.583.000 euro. Per la Biblioteca Angelica sono stati approvati due progetti per l'adeguamento dei mezzi antincendio e dell'illuminazione della sala Vanvitelliana con una dotazione nel triennio 2016-2018 di 280.000,00 euro.
 
“Permane tuttora una situazione di indebitamento relativa agli anni 2014-2015 per le spese correnti, che per le biblioteche romane si aggira attorno ai 125.000,00 euro, che si conta di risolvere già quest'anno attraverso la legge di assestamento del bilancio dello Stato” fanno sapere dal ministero.
 
Il patrimonio della biblioteca dorata, così chiamata per il sole che riflette sulle intestazioni dei libri, è custode di inestimabili tesori come un manoscritto che risale addirittura al 9 secolo d.c all’ anno 1000. Oltre un fondo molto fornito di stregoneria, motivo per il quale anche Dario Argento, il regista di film horror, è stato assiduo frequentatore. Il salone vanvitelliano è stato il protagonista anche di molte pellicole come: “Il Giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica, “Angeli e demoni” di Ron Howard, oltre a tanti sceneggiati e fiction.
Tra i segreti dell’ Angelica il direttore confida: « Non ci sono segreti, non ci sono stati assassini, ricordiamoci che fino al 1873 era una biblioteca agostiniana e la tradizione tramanda che Martin Lutero è venuto qui prima di scrivere le sue tesi, che segnarono la grande scissione tra la Chiesa protestante e la Chiesa cattolica.  Abbiamo un fondo nutritissimo sulla riforma protestante e sul Concilio di Trento».
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