Roma, la beffa sui bus turistici: centro off limits e rincari slittano all'anno prossimo

Roma, la beffa sui bus turistici: centro off limits e rincari slittano all'anno prossimo
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 18 Gennaio 2018, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 08:20
Arrivederci al prossimo anno. Forse. Gli annunciatissimi rincari per i bestioni di metallo che intasano il centro storico di Roma rimarranno sulla carta fino al 2019, stesso discorso per la tagliola sugli ingressi dei pullman nel cuore della Città eterna. Pensare che la prima bozza della riforma che porta il nome dell'assessore ai Trasporti, Linda Meleo, fissava il traguardo per il primo luglio 2018. Invece, no. Lacerata dagli scontri intestini - Meleo vs Adriano Meloni, l'assessore al Commercio; ma anche Meleo vs Enrico Stefàno, il presidente della Commissione Mobilità - la maggioranza grillina prende tempo, rinvia il voto preliminare in commissione - «ci sono aspetti che vanno approfonditi», viene spiegato - e la stangata scompare dai radar politici del Campidoglio, almeno nel breve periodo.

IL BUSINESS
Gli impresari del settore, quelli abituati a pagare la miseria di 6 euro al giorno per far sfrecciare (e parcheggiare) i loro bisonti accanto ai monumenti più ammirati del mondo, possono dare il via alla festa. Per loro sarà un altro anno di affari (stiamo parlando di un business da 300 milioni l'anno), con l'assist delle tariffe stracciate del Comune.

«PROBLEMI TECNICI»
A giustificare questo rinvio che sa di beffa, secondo il M5S, sarebbero problemi tecnici. Far partire le nuove regole tra sei mesi, secondo i pentastellati, «avrebbe potuto creare problemi con gli abbonamenti annuali del 2018», perché avrebbero perso valore a partire dal primo luglio. Certo, considerando che a Palazzo Senatorio si discute della riforma da più di un anno, si sarebbe potuta trovare in anticipo una soluzione per scongiurare lo slittamento. Adesso, evidentemente, era troppo tardi.

SEDUTA AGGIORNATA
Anche perché l'iter di approvazione, al netto delle rassicurazioni dell'assessore Meleo («non c'è nessuna paralisi», ha detto l'altro ieri) non procede spedito, anzi. Ieri la commissione Mobilità non ha espresso il parere sul documento, voto rinviato. «Abbiamo voluto accettare la richiesta dei consiglieri di approfondire il documento e riusciamo ad ascoltare nuovamente i municipi», ha spiegato il presidente dell'organismo, Enrico Stefano, convinto che la delibera possa comunque arrivare in Aula «tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio».

Scadenze tutte da verificare, in realtà, considerando che i municipi, da regolamento, possono prendersi fino a 30 giorni per esaminare il nuovo testo della delibera. Più d'uno, tra i consiglieri di opposizione, pronostica che la riforma, apprezzata dai residenti del Centro e temutissima da conducenti e ditte del settore, alla fine slitti comodamente a dopo le elezioni.

SCADENZE E PROMESSE
Si vedrà. Certo è che si procede nel segno del rinvio, di promessa in promessa, mentre le scadenze annunciate si perdono nei brogliacci delle agenzie stampa. Era addirittura l'ottobre del 2016 quando l'assessore Meleo prometteva: «Entro dicembre adotteremo il nuovo regolamento per i bus turistici, su questo tema siamo al lavoro da quando ci siamo insediati a luglio. E lo diciamo senza tentennamenti: non vogliamo più vedere il cuore di Roma assediato da torpedoni». Ma qualche tentennamento, evidentemente, deve esserci stato.

 
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