IL SANGUE
L'imprenditore, stimato e ben voluto da tutti, è rimasto a terra in una pozza di sangue. I suoi dipendenti sotto choc, sono a mala pena riusciti a chiamare i soccorsi. L'ambulanza ha trasportato il 48enne all'ospedale Grassi di Ostia e poi al San Camillo dove è tutt'ora ricoverato nel reparto di neurochirurgia in prognosi riservata. È in coma vigile e i sanitari stanno aspettando che l'ematoma alla nuca si riassorba per poterlo operare.
LE INDAGINI
Sul posto anche due volanti della polizia di Fiumicino: il commissariato è a pochi passi dal luogo dove si è consumata la lite. Gli agenti hanno identificato l'aggressore, residente a Ladispoli che al momento è stato denunciato a piede libero. Un'informativa è stata anche trasmessa alla Procura di Civitavecchia che ha aperto un fascicolo sull'episodio. L'uomo, al momento, dovrà rispondere di lesioni aggravate. Gli inquirenti avrebbero anche acquisito i filmati delle telecamere a circuito chiuso che hanno ripreso l'intera scena. I video hanno permesso agli investigatori di ricostruire, attraverso le sequenze, la dinamica dei fatti.
LA CITTÀ
Tutta Fiumicino, intanto, si stringe con affetto intorno all'imprenditore Andreucci che, oltre all'autolavaggio, è titolare anche di una rimessa di pneumatici. «Siamo vicini a Stefano - dice un suo amico ristoratore- vogliamo vederlo presto ritornare in pista». Amante delle auto e degli sport estremi, Stefano Andreucci non si è mai tirato indietro davanti a chi era in difficoltà. «Ha sempre aiutato tutti- dice uno dei suoi dipendenti- e continuerà a farlo. Anche quel giorno stava difendendo un lavoratore». E invece ha trovato la furia di un violento. Tutto per uno screzio di poco conto. Così si rischia di morire a Roma e dintorni, in un pomeriggio di fine agosto.