Proprio le irregolarità nei subaffitti e le divergenze tra gli intestatari delle licenze e gli effettivi gestori delle attività commerciali sono al centro dei controlli che i vigili urbani stanno effettuando in questi giorni, su input del commissario Tronca.
MADE IN CHINA
Via Giolitti è stata la strada più ispezionata, con oltre 10 attività oggetto di accertamento. Ed è qui che, al civico 121, gli agenti della Municipale hanno scoperto che un locale comunale è finito in gestione a una famiglia cinese, che l'ha trasformato in un negozio di abbigliamento. L'immobile comunale è stato inglobato al negozio affianco, di proprietà privata. Qualcuno ha buttato giù la parete divisoria. Ma chi? I cinesi che ci lavorano giurano che, a fare questi lavori, sono stati i precedenti inquilini. «Noi lo abbiamo già trovato così». Ai vigili che li sono venuti a trovare due giorni fa, dicono di avere già consegnato «tutti i documenti. Siamo a posto».
Dal Comune fanno sapere che le verifiche sono ancora in corso. Finora sono stati ispezionati 35 negozi, da Borgo Pio ai Fori Imperiali, passando per l'Esquilino e il Circo Massimo. Tutti i titolari degli esercizi sono giá stati convocati dalla Polizia locale e dovranno produrre, entro 5 giorni, la documentazione relativa agli immobili occupati. Ma il commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca, ha chiesto accertamenti ad ampio raggio: sono almeno 150 le attivitá ospitate nei locali comunali che verranno controllate nelle prossime settimane. Venerdì gli agenti della Municipale ieri hanno acquisito la documentazione relativa a due hotel che affacciano su largo Corrado Ricci, a due passi dai Fori Imperiali, e che occupano spazi di cui è proprietaria l'amministrazione. I caschi bianchi hanno anche suonato al campanello di un'azienda di servizi che ha sede in piazza della Consolazione. Ed è stata monitorata l'area di Borgo Pio, a partire dai ristoranti.
«ANOMALIE SIGNIFICATIVE»
Lo stesso Campidoglio, pur con una certa cautela, ha ammesso che dai primi blitz della polizia locale «emergono anomalie significative, che devono essere opportunamente verificate»: irregolarità, abusi edilizi, canoni d'affitto mai aggiornati, attività aperte senza contratto. E ancora: «la non corrispondenza tra il titolare del contratto e l'effettivo esercente e la diversa destinazione d'uso rispetto al titolo giuridico». Entro mercoledì i negozianti controllati dovranno presentare le loro controdeduzioni.