E c'è chi sta anche peggio: al momento sono sospesi, non erogati, esami fondamentali come la mammografia e il pap test. Nessuna prestazione anche nel campo della piccola chirurgia. Alla base dei ritardi, tra i diversi fattori, c'è la sospensione delle convenzioni con diversi centri esterni disposta da Fabio Serini, commissario dell'Ipa, nominato a maggio con ordinanza del sindaco Virginia Raggi.
«Le convenzioni sono state sospese perché c'era stato un affidamento diretto» spiega Serini che sta in pratica seguendo la linea dettata da Raggi: ad agosto il sindaco aveva presentato un esposto alla Procura su convenzioni sanitarie e accessi al credito sospetti. «Adesso stiamo facendo delle gare, uscirà a ore un bando - aggiunge Serini - che ci consentirà, se saremo bravi, di riprendere anche la piccola chirurgia entro novembre e soprattutto i pap test».
GRAVI DISAGI
Anche Serini ammette: «Nelle ultime settimane abbiamo raccolto, grazie ai nostri numerosi canali (profili social e mail dedicate), tante segnalazioni da parte dei nostri iscritti su questo tipo di criticità al Centro medico preventivo. Proprio per questo sto accelerando la ricerca di una soluzione, venerdì ho incontrato il sindaco Raggi e abbiamo convenuto e condiviso un progetto che tra qualche giorno sarà presentato». Verranno attivate «nuove convenzioni con settori specialistici ma le decisioni vanno prese nel rispetto della legalità e con un occhio attento ai costi». C'è poi la questione relativa al passato «la fase in cui l'istituto non aveva autorizzazioni, fatto che ha determinato l'arresto delle attività per diversi mesi». Nel frattempo le prestazioni sono ridotte all'osso. «A giugno ho fatto un check-up, mi hanno fissato una visita specialistica ad aprile del 2018» dice Franco Cirulli, rappresentante Uil della Polizia Locale di Roma Capitale. «La situazione è critica - aggiunge Mauro Cordova, presidente Arvu Europea dei vigili - ormai si aspettano mesi per una prestazione, l'Ipa è un istituto che conosco molto bene visto che il primo commissariamento partì grazie a una nostra denuncia». Erano gli anni dell'amministrazione guidata da Gianni Alemanno che dispose il commissariamento dell'ente previdenziale del Comune finito al centro di inchieste su costi di bilancio e consulenze sospetti.