Infermiera del pronto soccorso del Policlinico di Tor Vergata uccisa da una meningite fulminante. Tatiana Corona, 42 anni, di Rocca Priora, è morta alle 23,49 di domenica in un letto dell'ospedale Spallanzani dopo avere lottato contro l'infezione per una settimana. +
Tatiana si era sentita male improvvisamente la sera di domenica 22 marzo dopo una giornata trascorsa in allegria con gli amici. «Ha avuto dolori fortissimi alle braccia, mentre la febbre è subito balzata a 41 gradi - racconta Marta M., un'amica - è stata così per tutta la notte, poi la mattina dopo ci ha telefonato per dirci che stava male. Lei abitava da sola. Un'altra amica è accorsa da lei, ha chiamato l'ambulanza».
Tatiana viene portata al pronto soccorso dell'ospedale di Frascati.
IL DRAMMA
«Solo dopo tre giorni - continua ancora l'amica - sono arrivati i risultati di laboratorio sul campione di sangue, l'emocoltura, prelevato a Frascati, che indicava la presenza di meningococco e di porpora fulimante (un'emorragia a livello dei tessuti, ndr). Tatiana nel frattempo continuava ad assumere gli antibiotici, ma una sepsi sfociata in necrosi le ha attaccato gli arti inferiori e una mano. Se si fosse salvata - conclude - le avrebbero amputato le gambe e una mano. Non posso pensarci, lei che era così buona, generosa, vitale».
Mamma Giovanna è sconvolta, Tatiana era l'unica figlia, erano rimaste solo loro due. Gli amici di “Taty” e i colleghi che avevano seguito con lei Scienze Infermieristiche e iniziato il tirocinio un mese fa, le fanno forza. Fino a sabato Tatiana aveva prestato servizio al pronto soccorso di Tor Vergata. Secondo i medici per essere stata aggredita da una forma fulminante della malattia, il contatto diretto e prolungato con il batterio, deve essere avvenuto nelle 72 ore precedenti. Ma al pronto soccorso di Tor Vergata non risultano casi di meningite registrati in quel periodo. Forse Tatiana è venuta a contatto con un portatore sano del batterio ed è morta in seguito alle gravi complicanze insorte.
L'AUTOPSIA
La mamma ha chiesto che venga disposta l'autopsia con un perito di parte. «Voglio sapere che cosa è successo a Tor Vergata, se la morte di mia figlia poteva essere evitata». Intanto è già partita la profilassi antibiotica per chi è stato vicino a Tatiana negli ultimi giorni della sua vita. Grande la commozione e il dolore per chi l'ha conosciuta. Scrive Mary su Facebook: «Eri solare, instancabile, un vulcano in eruzione, non ti dimenticherò».
Alessandra riporta le parole di una delle tante poesie scritte da Taty: «Ora spiego le ali e salgo più su, ho donato i miei sogni e ne sono felice». Perché tutta la vita di Taty, la prima laurea in Scienze Politiche e alcuni anni trascorsi a insegnare, poi la decisione di diventare infermiera, si racchiude nelle parole lasciate scritte sulla sua pagina virtuale, ora un testamento spirituale: «Sono sempre più convinta che aiutare le persone sia il lavoro più bello del mondo».
alessia.marani@ilmessaggero.it