Cesano, l'accusa dei residenti: «Lasciati soli a domare il ritorno delle fiamme»

Cesano, l'accusa dei residenti: «Lasciati soli a domare il ritorno delle fiamme»
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Lunedì 24 Luglio 2017, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 16:49

E' sempre stato abituato a correre, Umberto Silvestri, da ex presidente della maratona di Roma. Stavolta però lo sport non c'entra nulla. La sua corsa per giorni interi è stata condotta per domare le fiamme del rogo di Cesano che la scorsa settimana ha distrutto diverse aree verdi nel XV Municipio.

 

 


Residente, insieme ad altre 15 famiglie, in via Cesanense, Silvestri le fiamme di quell'incendio, che ha lambito Anguillara e molte altre zone di Roma nord, se l'è viste arrivare quasi fin dentro casa e dopo l'intervento dei vigili del fuoco e della protezione civile, accorsi per domare l'emergenza, lui come molti altri cittadini si sono dovuti rimboccare le maniche, riempire secchi d'acqua con gli impianti idrici ed elettrici pressoché distrutti, attivare delle ronde e fronteggiare i tanti focolai che hanno ripreso a divampare dopo lo spegnimento del rogo principale.

Ché l'emergenza era tutt'altro che finita ma, loro, i cittadini di una strada quasi di campagna, hanno dovuto per giorni far da soli. «Ci siamo trovati in queste condizioni - racconta Silvestri - dopo l'intervento dei vigili purtroppo il fuoco è tornato a divampare ma nessuno né dal Comune né dal Municipio si è preoccupato di venire a vedere se a noi cittadini servisse qualcosa, se ci fosse una qualche necessità, se l'emergenza fosse davvero rientrata». Chiamare aiuto? «Non ne abbiamo avuto il tempo perché - prosegue Silvestri - per tre giorni e tre notti io ma anche altri siamo stati svegli, di sentinella, a spegnere i piccoli focolai che, anche per via del vento, avevano ripreso a bruciare». Lontano dal volere tenere a battesimo «un'inutile polemica - prosegue l'ex responsabile della maratona di Roma - quello che ci rammarica è vedere, ma soprattutto capire, di esser stati lasciati soli. Sono certamente giorni difficili, in cui molte zone della Capitale purtroppo sono state invase dalle fiamme, ma ci aspettavamo soltanto un po' di solidarietà». «Invece c'è stato solo silenzio e forse nelle nostre condizioni ci sono altri romani». «In un Paese civile - conclude Silvestri - dopo l'emergenza dovrebbe esser garantito il controllo e invece a Roma questo non succede, non so di chi sia la diretta responsabilità, so solo che situazioni del genere contribuiscono ad affievolire quel rispetto già molto precario e labile che i cittadini hanno verso le istituzioni».

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