Anche Grottaferrata e Frascati intendono aderire al progetto Sprar, con una media circa 70 rifugiati per ciascunterritorio, mentre c’è ancora incertezza per alcuni comuni, soprattutto quelli che vanno al voto in primavera come Lanuvio, Nemi e Castel Gandolfo.
A rompere il ghiaccio sul’argomento immigrati il sindaco di Marino Carlo Colizza: "Vogliamo creare un modello di diffusione effettiva – dice il primo cittadino - che postula il fatto di stipulare contratti di locazione con i privati che hanno casa, disposti a ospitare famiglie di rifugiati. In questo modo possiamo dare un reddito agli italiani su case che non adoperano".
Una ricetta, dunque, che prevede un soggetto gestore che coincida con il Comune stesso e non con una cooperativa: questa è la novità di questo nuovo progetto di Sprar che Marino propone insieme a Genzano. In questa maniera tutti i gettiti provenienti dall’ospitalità, secondo i promotori, finiscono al territorio.
Anche per il sindaco di Genzano Daniele Lorenzon questa è la chiave: “La sicurezza, l’ordine pubblico e l’integrazione – ha detto - sono fattori interdipendenti. Se il rifugiato viene accolto in un certo modo la cittadinanza può considerarsi tutelata. Con Marino stiamo elaborando un progetto Sprar che preveda una clausola sociale per favorire la stessa cittadinanza e in particolare i disoccupati ad aderire a questo progetto”.
Polemiche e disordini non mancano: nelle scorse ore, dopo la decisione del commissario straordinario di Grottaferrata di aderire allo Sprar sono insorti i CasaPound Castelli Romani che hanno affisso uno striscione davanti al palazzo comunale: "Né Cas né Sprar: stop immigrazione”.
E intanto al centro Mondo Migliore di Rocca di Papa, diversi ospiti si sono lamentati dei pasti e dei pochi soldi che gli vengono dati: “Sempre pasta, pasta – hanno detto a Simone Carabella, personaggio impegnato nel sociale – e con cinque euro facciamo una telefonata a casa e poi basta. Tutto il giorno stiamo nel centro o andiamo a Roma Termini a fare i turisti”. E Carabella lancia una provocazione: "Lo sapete quanti italiani pagherebbero oro per un piatto di pasta?"
© RIPRODUZIONE RISERVATA