Il supertreno della metropolitana di Roma
si rompe sette giorni dopo l'inaugurazione

Il treno Caf il giorno dell'inaugurazione (foto Barsoum - Toiati)
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Mercoledì 3 Febbraio 2010, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 22:08
ROMA (3 febbraio) - Una settimana dopo l'inaugurazione, il treno Caf gi rotto. Il Caf, il nuovo treno della Metro B inaugurato lo scorso 28 gennaio, gi in deposito perch fuori uso. Ho presentato un'interrogazione urgente al sindaco Alemanno affinch spieghi come sia possibile che un treno inaugurato pochi giorni fa sia già fermo. Avevamo invitato l'assessore Marchi a non abbandonarsi a facili trionfalismi, sottolineando i gravi problemi strutturali e organizzativi di cui soffre il servizio pubblico di trasporto. Purtroppo i fatti ci hanno dato ragione».



Così Alessandro Onorato, capogruppo Udc in Campidoglio, commenta «il ritiro dal servizio, avvenuto a metà mattinata, del nuovo e moderno convoglio di cui è stata dotata pochi giorni fa la linea B della metropolitana di Roma». «Dopo 5 mesi di test, i problemi relativi all'uso del Caf sono stati segnalati per tempo e prontamente dai lavoratori dell'azienda. - continua Onorato - A pochi giorni dal battesimo del nuovo convoglio su rotaia, assistiamo dunque ad una scena annunciata, frutto dell'inevitabile cortocircuito che si è instaurato tra un servizio organizzato con precarietà e nuovi modernissimi mezzi. Ho già avuto modo di sottolineare che degli 8 nuovi Caf in realtà ne entreranno in servizio solo 5, perchè da anni il deposito della Magliana ha le banchine occupate da alcuni treni dismessi, relitti che spesso vengono impropriamente utilizzati come fonte di pezzi utili e che potrebbero essere stati costruiti con materiali ritenuti oggi altamente tossici. Se non verrà eseguito il necessario lavoro di bonifica, sarà molto difficile mettere a regime i nuovi 8 convogli».



«Ai problemi di logistica della linea B sono poi da sommare le carenti pulizie che riguardano la rimozione delle polveri sottili nel tratto da Castro Pretorio e Rebibbia e, più in generale, il problema del personale - conclude il capogruppo Udc in Campidoglio. - Attualmente il servizio della Metropolitana di Roma è infatti assicurato solo grazie al fatto che il 35% delle ore lavorate è svolto attraverso straordinari. I macchinisti, che rappresentano la risorsa più delicata dell'azienda, sono sotto organico e spinti a fare turni massacranti. Si rischia così di abbassare i livelli di attenzione».
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