Il conto alla rovescia è iniziato. Ancora tre mesi e il Pantheon entrerà nella modalità pedaggio. A gennaio debutterà il biglietto che al costo massimo di 3 euro consentirà al grande pubblico di entrare nel monumento blockbuster di Roma. I ticket saranno emessi all'esterno del sito, da una biglietteria-cassa che sarà allestita in un locale affittato, che si affaccia sulla piazza della Rotonda, a pochi passi dall'ingresso. Come avviene nel Duomo di Orvieto, saranno garantiti gli accessi gratuiti al Pantheon durante le fasce orarie di messe e speciali attività religiose. La richiesta era arrivata direttamente dagli uffici del Vicariato visto che il monumento archeologico è anche basilica cristiana consacrata a Santa Maria ad Martyres. «Si sta lavorando proprio in questa direzione e con questa tempistica», commentano dal Ministero dei beni culturali. Svolta non da poco visto che il tempio voluto da Augusto (in omaggio a tutte le divinità) e restaurato da Adriano alla metà del II secolo d. C., segna il top dell'attrazione dei flussi turistici a Roma, superando di gran lunga i 7 milioni di visitatori nel 2016 (tutti ingressi free, che certo, hanno gareggiato con i 6,4 milioni del Colosseo).
LO SCONTRO COL COMUNE
La novità del ticket al museo statale (oggi in consegna al Polo museale regionale del Lazio guidato da Edith Gabrielli) ha puntellato, a più riprese, le pagine delle cronache dell'ultimo anno e mezzo, animando un botta e risposta politico. Da un lato c'è il ministro della Cultura Dario Franceschini, convinto che il progetto di ticketing possa offrire la risposta ideale alle esigenze di tutela e valorizzazione del sito visto che con una media di 20 mila persone al giorno che entrano liberamente, «i costi di gestione e manutenzione sono alti». Numeri alla mano, se nel 2018 rimanesse costante la media top di visitatori, il Pantheon incasserebbe almeno 20 milioni di euro lordi. Se il ticket facesse registrare flessioni fisiologiche, anche del 30%, nelle casse finirebbero almeno 14 milioni di euro lordi. Soldi che darebbero una boccata d'ossigeno al patrimonio. Dal canto suo, il Campidoglio, non ha mai accolto con favore l'idea del biglietto. In prima linea, l'assessore alla Cultura Luca Bergamo: «Il Pantheon è un luogo della città che deve essere vissuto dai cittadini», ha più volte dichiarato. Quello che ribadiscono dal Collegio Romano in queste ore è che il ricavato è finalizzato proprio a garantire un tesoretto costante per la manutenzione del monumento. L'operazione è ora tutta nelle mani del nuovo direttore generale dei Musei del Mibact Antonio Lampis, 53 anni, fresco di nomina del ministro che dal primo settembre ha preso il posto del collega Ugo Soragni. A Lampis, che sbarca a Roma dopo una lunga carriera nelle istituzioni culturali pubbliche di Bolzano, spetta la fase conclusiva, ma anche la più delicata. È lui che guiderà, in sostanza, l'era del Pantheon a pagamento. Al vaglio, sul suo tavolo, si studiano i progetti per la nuova biglietteria («leggera e poco impattante sulla piazza»).
LE POSTAZIONI
I sopralluoghi tecnici si ripetono in questi giorni per definire nel dettaglio il percorso d'ingresso e di uscita del pubblico, le postazioni dei tornelli e dei controlli per la sicurezza.