Il legname, l'oro dei Castelli Romani: Velletri si vende la legna del proprio bosco

Bosco castagno
di Chiara Rai
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Mercoledì 22 Febbraio 2017, 13:50
L’oro di Velletri? La legna. Ce n’è talmente tanta che il Comune se la vende. L’Ente locale ha emesso ben cinque bandi per la vendita del legname nei boschi di proprietà comunale. E il ricavo c’è perché facendo un totale approssimativo si parla di circa 150 mila euro di entrate, ancora poco rispetto alle prospettive che si affaccerebbero sul panorama castellano se solo i Comuni facessero "rete" attraverso un efficace Piano di gestione forestale che prevede grossi finanziamenti anche da parte dell'Europa.  

Legname al bando Nella località Marcaccio a Velletri ci sono oltre otto ettari con piante destinate al taglio contrassegnate da un doppio anello bianco verniciato: l’importo a base d’asta è di 8 mila e 700 euro più iva, cifra alla quale vanno aggiunte le spese di tasse e progetti vari per quasi 5 mila euro. Tutto a carico della società che si aggiudicherà il bando. Anche le spese di collaudo.
A Monte del Vescovo sono più di 10 ettari e tra base d’asta e spese varie si arriva a circa a 6 mila euro di spese per la ditta che vincerà. Tra l’altro l’asta si svolgerà per mezzo di offerte segrete. E per poter partecipare alla gara c’è tempo fino al 6 marzo.
E ancora altri 12 ettari e mezzo sempre nella località Colle del Vescovo per una base d’asta di oltre 12 mila euro più 5 mila euro di spese per la segnature, i progetti e relazioni varie.
Alla Costa dei Rossi i prezzi salgono alle stelle: per poco più di 5 ettari la base d’asta è di 36 mila 800 euro più iva e le spese varie superano i 6 mila euro. Sempre nella stessa zona per altri 7 ettari la base d’asta supera i 64 mila euro e le spese arrivano a 4 mila 300 euro.


L'ipotesi di un nuovi mercati Eppure il legno potrebbe essere davvero il “petrolio dei Castelli Romani” ma su questo tema i Comuni devono ancora allinearsi. Di recente a Rocca di Papa si è parlato di nuovo business che può derivare dalla corretta applicazione di un Piano di gestione forestale nel territorio della Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini, nel quale il castagno ha un posto di rilievo. Si porebbero infatti ottenere importanti finanziamenti. La collaborazione già instaurata con l'Università della Tuscia proseguirà negli anni, nell’obiettivo confermato di portare il legname dei Castelli Romani e chi lo produce e lo lavora sui mercati nazionali e internazionali più redditizi. L'istruttoria regionale di approvazione del Piano di Gestione e Assestamento forestale di Rocca di Papa è di circa 18 mesi e molti sono ancora i Comuni che non hanno un Piano, documento indispensabile per accedere ai finanziamenti comunitari quali il PSR 2014-2020; tali Comuni potranno ricevere finanziamenti solo per alcuni tipi di interventi boschivi e solo operando in cooperazione con altri. Alla Regione competono i controlli e le approvazioni dei Piani, ma sinora è mancata la necessaria collaborazione da parte dei Comuni laziali per stilare proposte e azioni accettabili. Chissà se in un prossimo futuro si potrà fare rete: il mercato c’è e l’Europa dà infinite possibilità. Oggi tutta la filiera castanicola, dalla produzione al consumo dei prodotti, va considerata in modo molto più responsabile del passato



 
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