Roma, il giallo del corpo ripescato nel fiume

Roma, il giallo del corpo ripescato nel fiume
di Marco De Risi
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Sabato 27 Agosto 2016, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 13:08
Un cadavere reso irriconoscibile dalle acque del Tevere sul quale ci sono tagli al capo e sul tronco. È un giallo il ritrovamento di un corpo nel fiume all'altezza di ponte Marconi da parte dei vigili del fuoco. Sono gli agenti del Commissariato a San Paolo ad indagare, col supporto della squadra Mobile.
Erano le 16 di giovedì quando una turista su un barcone ha visto muoversi qualcosa nelle acque torbide. La donna ha pensato in principio che si trattasse di un pezzo di plastica, poi ha visto che si trattava di un corpo ed ha lanciato l'allarme. I pompieri con l'uso di funi e un gommone hanno recuperato il corpo di un uomo, rimasto in acqua da almeno due settimane.

LE FERITE
Gli elementi che fanno riflettere gli investigatori sono molteplici. Il corpo presenta alcune ferite. Potrebbero averle provocate gli arbusti del fiume ma anche no. Solo l'autopsia chiarirà l'esatta causa dei tagli. Non solo: non c'è una denuncia di scomparsa. Il corpo non è, almeno per ora, direttamente collegabile a qualcuno. Due settimane fa, un pescatore cadde nelle acque del fiume: pochi giorni dopo ne fu ripescato il cadavere. In questo caso per la vicenda è diversa: gli inquirenti ancora non sono riusciti a identificarlo e stanno passando al setaccio le denunce di scomparsa. La polizia giudiziaria non tralascia eventuali piste che possano legare quel cadavere alla criminalità. Non è la prima volta che avvengono omicidi della mala con i corpi gettati nel fiume.
 

IL PRECEDENTE
Ad agosto dello scorso anno, ad esempio, fu ritrovato il piede e una parte del polpaccio tagliato con una sega elettrica in un tratto di Aniene di Gabriele Di Ponto, un pregiudicato che gravitava a San Basilio. Il medico legale accertò che l'arto gli è stato amputato quando l'uomo era ancora in vita. Il suo corpo non è mai stato trovato, il caso è ancora irrisolto. La polizia scientifica ha effettuato un lungo sopralluogo sul luogo del ritrovamento. Sul greto del fiume, quasi dappertutto, ci sono baracche di disperati. Ma se si fosse trattato di un incidente è assai probabile che i compagni della persona caduta nelle acque avrebbero dato subito l'allarme. In questo caso, invece, il corpo è irriconoscibile e gli inquirenti devono sapere di chi è e cosa è accaduto prima che il corpo finisse nel Tevere. Sono stati ascoltati i pescatori, qualche straniero senza fissa dimora, ma il mistero rimane.