Marino sulla mafia a Roma: «Io non sono mica Sherlock Holmes»

Marino sulla mafia a Roma: «Io non sono mica Sherlock Holmes»
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Martedì 9 Dicembre 2014, 23:54 - Ultimo aggiornamento: 23:56
«Non ho gli strumenti per fare lo Sherlock Holmes, per questo di fronte a fatti che appaiono particolarmente gravi si è deciso di approfondire ogni singolo appalto». Lo ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, intervenendo durante la trasmissione Ballaro' e rispondendo sulla decisione di affidare al prefetto di Roma Pecoraro gli accertamenti sulla trasparenza dei vari appalti del Campidoglio.



Marino su una foto che lo ritraeva con Buzzi, ha spiegato che «gestiva una serie di cooperative sociali quando c'era Ugo Vetere. Lo incontrai perché andai nella cooperativa durante le elezioni e ancora oggi devo sottolineare di essere convinto che le cooperative che mirano a reinserire nella società persone detenute sono utilissime».



Marino ha poi detto di aver avuto un ricordo positivo di quelle persone che quindi venivano reinserite nella vita sociale lasciando quella della criminalità.



Il sindaco ha poi precisato che lo scioglimento del Campidoglio è «quello che chiede la destra e la mafia, nelle ultime settimane si erano posti, come dimostrano le intercettazioni, questo obiettivo».



Riferendosi invece ai Cinque Stelle, ha detto, sempre a Ballarò, che «vi sono persone per bene tra i consiglieri» del partito di Grillo anche se quando gli chiedo di condividere con me l'azione di risanamento «scappano a gambe levate».



Ad una domanda invece sul rapporto con il Pd e le polemiche precedenti all'inchiesta "Mafia Capitale", Marino ha detto «più delle chiacchiere o di qualche frase sono i fatti che contano. Abbiamo scritto con Palazzo Chigi un piano di tagli di 450 milioni di sprechi. E la presidenza del Consiglio mi ha accompagnato in questo piano».
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