«Speriamo anche domani» si augura Alessandro Tudini, proprietario del ristorante, che era lì accanto ai tavoli vuoti e si stava occupando della messa a norma del locale, così come disposto dalla Asl. «Sono venuti gli ispettori a fare un controllo - racconta - e hanno riscontrato qualche piccola mancanza. Ma nulla di importante, nulla che sia dannoso per i nostri clienti. Altrimenti avrebbero messo i sigilli al locale. Hanno notato per esempio le piastrelle in cucina che erano sbeccate e che abbiamo subito provveduto a cambiare».
Gli ispettori hanno “invitato” anche a pulire i macchinari un po’ obsoleti, dopo aver trovato delle blatte: «Erano in un magazzino, in una sorta di chiostrina sotterranea lontana dalla zona utilizzata dal personale e dai clienti», spiega il titolare.
«È vero che il locale non è proprio di primo pelo, sono un po’ lontani i tempi dell’inaugurazione e di certo avrebbe bisogno di un lifting completo. Non c'è bisogno della Asl per capirlo - continua Tudini -. Ma ora non possiamo fare grossi lavori, da circa un anno siamo sotto sfratto perché l’intero immobile è in attesa di essere venduto e ci siamo attivato per ottenere il diritto di prelazione».
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