Grillo a Malagrotta: «Non condivido questa Europa, andremo lì per cambiarla»

Beppe Grillo a Malagrotta
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Venerdì 4 Aprile 2014, 19:20 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 16:53

Beppe Grillo continua la sua corsa alle europee battendo le piazze d'Italia palmo a palmo: quattro comizi al giorno, di cui uno a pagamento.

«Sono io il più grande europeista vivente» urla oggi dal palco allestito a Malagrotta dove raduna i cittadini romani "avvelenati" dalla discarica che sorge a pochi passi dalle loro case. Queste elezioni, non si stanca di dirlo, le vincerà il M5s. «Non ho dubbi e io non mi sono mai sbagliato» tranne - aggiunge - con Napolitano, un capo dello Stato che «mentre si arrestavano i secessionisti riceveva un condannato».

Nella sua caccia ai voti, assicura, non rincorrerà nessuno: «a meno che non votiate i soliti partiti bluff». In quel caso «vi vengo a cercare a casa. Siete tutti schedati!». La sua rincorsa alle europee va avanti a gonfie vele e si permette anche di scherzarci su: «vinciamo noi, abbiamo il 12%!». Oggi ha ultimato anche il procedimento di selezione dei candidati e con una battuta replica a chi li snobba come degli illustri sconosciuti che andranno in Europa grazie ad una manciata di voti degli attivisti. «Sono sconosciuti? Certo sono sconosciuti alle Procure!».

Con lui a Malagrotta c'è la cerchia di deputati che si è incaricata di battere le piazze d'Italia e anche il recordman di preferenze alle "Europarlamentarie": Dario Tamburrano, medico odontoiatra romano di 43 anni, militante di vecchia guardia che ha ricevuto 1880 preferenze per la circoscrizione Centro. «Vinceremo senza ombra di dubbio: sono 75 i deputati in palio per l'Italia e se ne prendiamo uno in più del Pd avremo vinto noi» ribadisce ad ogni occasione Grillo che punta il mirino verso il premier. «È il figlioccio di Gelli» che si fa fotografare con questo Papa che è «il primo grillino della storia».

Nel suo comizio a Malagrotta tra i riferimenti a una nuova visione ambientalista («L'ambiente è dentro di te. Dobbiamo riprogettare il mondo con le nuove stampanti 3D, il vero simbolo del cambiamento») lascia molto spazio ai suoi progetti europei. Da europeista convinto dice, «io voglio proteggere questa Europa che deve diventare una comunità. E perchè lo sia bisogna spalmare il debito: non lo dobbiamo pagare oppure diventiamo come la Grecia. Se continuiamo così - argomenta - compriamo la nostra dissoluzione umana».

Vuole fare il referendum sull'euro e difendere le conquiste del welfare, il frutto di una battaglia fatta in cento anni dai nostri nonni «per non svendere i nostri diritti ai banchieri». E il successo in Europa, ricorda, sarà solo il primo scalino verso la vittoria in Italia: «siamo pronti a governare questo Paese in macerie. E se andiamo al Governo siamo pronti: la prima cosa che facciamo sarà una verifica fiscale su tutti i redditi dei politici».

Altro che dossier sui vertici dei 5 stelle, lamentati da lui e da Casaleggio. «Io posso dire di aver vissuto del mio lavoro. Ma se vinciamo vado io davanti la villa di De Benedetti a Saint Moritz» per denunciare gli arricchimenti di questa classe di «imprenditori-prenditori».

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