Giubileo, il tempo è scaduto: non si fanno due lavori su tre

Giubileo, il tempo è scaduto: non si fanno due lavori su tre
di Fabio Rossi
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Domenica 11 Settembre 2016, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 19:11

Stop definitivo alla riqualificazione di via Aurelia e via XXIV Maggio, niente ristrutturazione completa per il fondo stradale di piazza Venezia e i giardini di piazza Vittorio, rinviati sine die i progetti per le piazze del centro storico, l'Isola Tiberina, Ponte Milvio e l'area della stazione Tiburtina. Il flop del piano straordinario di interventi per il Giubileo adesso viene ammesso e certificato dallo stesso Campidoglio. In una delibera tecnica approvata nei giorni scorsi, l'amministrazione capitolina fa il punto della situazione sull'andamento del piano originario, approvato ad agosto del 2015 e ratificato dal Governo con un decreto della presidenza del Consiglio. Il quadro che emerge è impietoso: appena 42 progetti portati a termine o almeno avviati (tra cantieri e semplici interventi di decoro) sui 146 che facevano parte della delibera iniziale. I quali, peraltro, erano già una scrematura del libro dei sogni iniziale, immaginato da Ignazio Marino dopo la proclamazione dell'Anno Santo straordinario da parte di Papa Francesco. Adesso, quando sono passati già nove mesi dall'apertura della Porta Santa, i margini di manovra sono praticamente inesistenti: quel che è fatto è fatto, per il resto ripassare alla prossima occasione.

I RITARDI
Nell'atto della giunta, peraltro al momento priva di un assessore al bilancio, si ricorda la «serie di obiettivi principali di intervento in diversi settori delle attività pubbliche di competenza dell'amministrazione», che erano stati individuati in vista del grande evento religioso. Un piano che era stato messo in campo per garantire «l'adeguatezza della risposta della città alla crescente domanda di servizi e fruizione del territorio cittadino da parte dello straordinario numero di presenze dovute allo svolgimento del Giubileo». Ma l'Anno Santo volge verso il termine (si chiuderà a fine novembre) e di questa lista di cose da fare è rimasto ben poco. Con casi paradossali, come quello del cantiere di via Marsala (alla stazione Termini) costato 800 mila euro e poi riaperto, dopo la conclusione dei lavori, a causa di una modifica nel progetto originario. Inizialmente i ritardi erano imputabili alla lunga trattativa con il ministero dell'Economia, per i fondi da stanziare e l'allentamento del patto di stabilità necessario a finanziare i singoli interventi. Poi, però, si è aggiunta una serie infinita di lungaggini burocratiche, cambi di strategia in corsa o progetti modificati dalla Soprintendenza, come nel caso di via IV Novembre, via Cesare Battisti e largo Magnanapoli, dove il piano approvato è stato poi bloccato.

L'ELENCO
Lunga la lista degli interventi rimasti soltanto sulla carta. Tra le opere più rilevanti c'è il rifacimento di diversi tratti urbani di via Aurelia, per quasi quattro miliardi di euro. Poi c'è piazza Vittorio, per la quale era previsto uno stanziamento di 2,5 milioni destinato alla riqualificazione dei suoi storici giardini, intitolati a Nicola Calipari. Ma non è una sorpresa: già nell'assestamento di bilancio di fine luglio erano stati definanziati i lavori programmati nel cuore del rione Esquilino.
Stop anche al rifacimento completo di piazza Venezia e largo Aracoeli, che sarebbe costato 5,6 milioni: per ora si continua con gli interventi a macchia di leopardo, come quelli in corso in questi mesi, e con le quotidiane sfide per la sopravvivenza di chi attraversa la piazza su due ruote. La stessa sorte per il progetto di riqualificazione di via Baldo degli Ubaldi e via Angelo Emo, dal costo previsto di 1,2 milioni.

IL DECORO
Molte anche le opere previste, ma poi saltate, per il decoro dei luoghi più belli della Capitale. Per il restauro della cinquecentesca Villa Caffarelli, a due passi da Palazzo Senatorio, era stato previsto un impegno di spesa di poco inferiore ai 2 milioni di euro. Sempre sul colle capitolino era previsto anche il potenziamento dell'illuminazione straordinaria della piazza michelangiolesca, per quasi mezzo milione. Nel piano Giubileo c'era anche la riqualificazione di alcune piazze del centro storico: piazza Cairoli, piazza dei Campitelli, piazza Sant'Agostino e piazza della Cancelleria.
 
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