Roma, il nipote di Gina Lollobrigida sfrattato dalla villa sull'Appia: «Vorrei che nonna mi vedesse recitare»

Roma, il nipote di Gina Lollobrigida sfrattato dalla villa sull'Appia: «Vorrei che nonna mi vedesse recitare»
di Michela Allegri
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Mercoledì 23 Novembre 2016, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 15:03

La ricorda come la Fata Turchina più bella della storia della televisione. Ma l'ultima magia di «nonna Gi» gli leva il sorriso dal volto. Stamattina Dimitri Skofic, nipote della diva Gina Lollobrigida, dovrà abbandonare la casa in cui è nato e cresciuto. Una dependance della grande villa della Bersagliera, sull'Appia Antica, in via Pomponio Attico 7/B. Insieme a sua madre, è stato praticamente esiliato: il decreto di sfratto disposto dal giudice Silvio Cinque, che impone ai due di liberare l'immobile, è diventato esecutivo. Oggi è il giorno dell'addio. Mentre impacchetta le ultime cose, Dimitri sbobina i ricordi uno per volta. Pensa a quando «c'era solo un cancelletto a dividere me e nonna». Era sempre aperto. Il nipotino lo scavalcava e correva nella grande villa. Da tanto tempo è serrato con un grande lucchetto.

Dimitri ha 22 anni, studia per fare l'attore, oggi metteranno i sigilli alla porta della sua casa. Dal Natale del 2011 non parla con «nonna Gi», lui la chiama affettuosamente così. «Non pensavo che saremmo arrivati a questo. È una situazione che si trascina da tempo, ma i miei genitori mi avevano tenuto all'oscuro per proteggermi», dice il giovane. Si riferisce alla battaglia giudiziaria interna alla famiglia Lollo. Anche il padre di Dimitri, Milko Skofic, non parla con la madre da anni. Da quando, nel 2014, chiese a un giudice di affiancarle un amministratore di sostegno per aiutarla a gestire il suo ingente patrimonio, dopo alcune spese folli fatte dalla Diva e dal suo braccio destro, Andrea Piazzola, ventinovenne di Tor De' Cenci che è una presenza fissa nella villa sull'Appia. Il caso si risolse con un nulla di fatto: per il magistrato, la Lollobrigida era perfettamente lucida. «Non cercavo di farla internare, anzi - dichiara oggi Skofic, che abita in Francia e non riesce nemmeno a comunicare con la madre per telefono - non riuscivo a parlare con lei ed ero preoccupato, volevo tutelarla».

LO SFRATTO
Per quanto riguarda lo sfratto, il giudice ha stabilito che la dependance rientri tra le proprietà della Vissi D'Arte, società della Lollobrigida e di cui Piazzolla è amministratore. Tradotto: Dimitri deve fare le valigie e abbandonare il campo. L'uscita di scena è stata rimandata per mesi, «ancora non mi rendo conto molto bene, speravo che avremmo risolto - dice il ragazzo - ma l'ultima volta è venuta addirittura la polizia». Non ci saranno più pranzi, racconti, viaggi in giro per il mondo, passeggiate in giardino con «nonna Gi». Non ci sono più da un pezzo, ma tra quelle mura è come se il tempo non fosse passato: «Mi diceva di non fare l'attore, che è un mondo duro. Una delle emozioni più grandi è quando mi ha visto recitare nel mio primo spettacolo e ha cambiato idea. Ha detto che ero bravo, che dovevo lanciarmi». Pensa ancora alla nonna Bersagliera che cuce vestiti meravigliosi, «mentre io stavo davanti alla tv. Era una lavoratrice instancabile, ne vado così fiero». Chiudendo il portone di casa, Dimitri dice che quello che gli mancherà di più è la quotidianità. La stessa che ha perso da cinque anni e che spera di recuperare. «Anche se mi sta mandando via vorrei rivederla in qualunque momento, non ci sarà rancore. Vorrei che mi vedesse recitare e dedicarle un monologo».