Roma, ex campione di pallamano muore mentre si allena: la procura apre un'inchiesta

Roma, ex campione di pallamano muore mentre si allena: la procura apre un'inchiesta
di Michela Allegri
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Giovedì 17 Novembre 2016, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 12:53
Le gambe e le braccia erano sempre mosse dalla stessa smodata passione: quella per la pallamano. L'amore per lo sport l'accompagnava da quando era bambino, l'aveva portato prima a giocare in serie A e poi a vestire la maglia della nazionale. Campione azzurro a riposo, sportivo ormai solamente per hobby, a 53 anni Giancarlo Lavini è deceduto durante l'ultimo allenamento con la sua squadra di amici. Si è sentito male all'improvviso, mentre era sul campo di un centro sportivo nel quartiere Settecamini. A stabilire se la sua morte sia stata provocata da una tragica fatalità, da un malore impossibile da prevenire o, invece, da un errore umano, sarà la Procura di Roma. Il pubblico ministero Maria Cristina Palaia ha infatti aperto un fascicolo d'indagine per omicidio colposo, attualmente contro ignoti. L'inchiesta è scattata come atto dovuto dopo la denuncia sporta nei giorni scorsi dai familiari di Lavini. Il sospetto, ancora tutto da confermare, è che ci possano essere stati ritardi nei soccorsi, che la palestra non fosse attrezzata con un defibrillatore funzionante, o che lo strumento sia stato utilizzato troppo tardi. Nelle prossime ore il magistrato disporrà l'autopsia del cadavere e nominerà un medico legale. Solo al termine degli accertamenti autoptici sarà possibile avere risposte precise e fare chiarezza.

IL DECESSO
I fatti risalgono a lunedì sera. Verso le 21,30 Lavini era in compagnia dei compagni di squadra e si stava allenando. Era un'abitudine ormai consolidata: giocava ogni settimana con un gruppo di amici appassionati di sport come lui. Durante la partita è stato colto da un malore improvviso e si è accasciato al suolo, proprio a bordo del campo da pallamano. Gli amici hanno provato a rianimarlo senza successo e hanno subito chiamato i paramedici del 118. L'ambulanza è arrivata in una ventina di minuti e l'atleta, che aveva un pacemaker al cuore, è stato portato all'ospedale Sandro Pertini in via dei Monti Tiburtini. Nonostante i sanitari abbiano tentato ripetutamente di fare ripartire il battito con un defibrillatore, i soccorsi si sono rivelati inutili: per Lavini non c'è stato nulla da fare. Quando è arrivato al nosocomio, l'atleta era già morto. I familiari si sono quindi rivolti a un avvocato e hanno deciso di sporgere denuncia, per sciogliere ogni dubbio sulla dinamica del decesso.

LA CARRIERA
Nato nel quartiere Tor di Quinto il 14 agosto 1963, Lavini aveva una moglie e quattro figli. Aveva iniziato a giocare a pallamano a 11 anni, nel centro sportivo vicino a casa. Nel 1982 era arrivato in serie A, tesserato con la società Sporting Club Gaeta 1970. Lavorava per la televisione: si occupava della produzione dei programmi per La7.