Gay Pride, il 10 giugno sfilata per i diritti Lgbt: «La nostra lotta va avanti»

Gay Pride, il 10 giugno sfilata per i diritti Lgbt: «La nostra lotta va avanti»
di Marco Pasqua
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Maggio 2017, 14:19 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 17:59
Sarà formato da 16 carri il serpentone “arcobaleno” che, sabato 10 giugno, si snoderà per le vie della Capitale. Appuntamento in piazza della Repubblica, partenza alle 16 e arrivo in piazza di Madonna di Loreto, passando per via Cavour, via Merulana e largo Corrado Ricci. Torna il Gay Pride, dopo le unioni civili, per altre battaglie da portare in piazza: "Corpi senza confini" lo slogan scelto per questa edizione, ancora in attesa di individuare quella che sarà la sua madrina. Tante lotte da portare ancora a termine, a partire da quella per una legge contro l'omofobia e una sul matrimonio egualitario. Un corteo al quale hanno aderito aziende (da Acea alle pompe funebri Taffo), ambasciate (quella del Canada), sindacati (la Cgil) e varie realtà della nightlife (come Amigdala). «Il fatto che aderiscano tante realtà nuove – ha detto Mario Colamarino, presidente del Mario Mieli – significa che la nostra società sta cambiando. Se uniamo le forze, alla fine un risultato riusciamo a portarlo a casa. La lotta della comunità Glbt non si è esaurita con le unioni civili: il Gay Pride va oltre le unioni civili. Il Pride siamo noi».

«La nostra battaglia continua e non può essere altrimenti. Lo slogan è 'Corpi senza confini' per rivendicare la libertà di disporre del nostro corpo sul piano della libertà sessuale, sulle tematiche genitoriali (procreazione assistita e riforma adozioni) e sul piano sanitario, in particolare per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili», sottolinea il portavoce del coordinamento Roma Pride, Sebastiano Secci. Alla parata hanno anche aderito i vigili del fuoco dell'Usb: «Vogliamo rinnovare l'impegno nella promozione dei diritti dei soggetti del lavoro e del non lavoro. E' impossibile di conquistare il diritto al lavoro – hanno spiegato – senza affiancare chi lotta per i diritti essenziali della propria esistenza». Presenti, in rappresentazione di Comune e Regione, rispettivamente l'assessore alla Semplificazione Flavia Marzano e il vicepresidente, Massimiliano Smeriglio, oltre alla presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi. «Il vostro documento politico lo sottoscrivo dalla prima fino all'ultima parola», ha detto la Marzano, che ha anche anticipato che Raggi incontrerà a breve il coordinamento del Roma Pride. «Io non potrò essere alla parata perché sarò in Sardegna - ha poi aggiunto - ma sono sicura che la sindaca farà di tutto per essere presente». «Anche la Regione sottoscrive il documento di questa manifestazione – ha detto Smeriglio, che sfilerà in piazza – quella del 10 giugno è una festa ma anche un momento di riflessione per tenere il punto».

La Alfonsi, da parte sua, ha lanciato un appello ai presidenti dei Municipi affinché prendano parte, come lei, all'evento. Oltre alla parata, sono previsti alcuni eventi collaterali, coordinati dal vulcanico direttore artistico Diego Longobardi: «Iniziamo il 2 giugno con una festa nella location dell'ex Dogana, che ci ospita per la prima volta – ha detto la “guida” ormai storica di Muccassassina – Il 10 giugno, invece, ci sarà la festa al GayVillage, mentre dal 3 all'11 nella Gay Street ospiteremo una serie di incontri e momenti di spettacolo: da Leopoldo Mastelloni (il 6 giugno) a Susanna Camusso, fino al contest di più Bello d'Italia, autorizzazioni permettendo». Come, infatti, ha spiegato la Alfonsi manca ancora il permesso della Sovrintendenza: «Ma sono abituata a queste situazioni: dopo aver sbrogliato la matassa del Cinema America, ora ci occupiamo anche di questo. Sono certa che la sovrintendenza nazionale - ha spiegato - ci darà il suo parere positivo, di cui siamo in attesa, poiché il palco è stato ristretto e riposizionato come da prescrizioni. È stato collocato all'incrocio tra via San Giovanni in Laterano e via Ostilia e ridotto di dimensioni per consentire il passaggio. Speriamo che il benestare arrivi presto per autorizzare la concessione di suolo pubblico».  
© RIPRODUZIONE RISERVATA