Fiumicino, la confessione choc della maestra: «Così picchiavo i bimbi per educarli»

Fiumicino, la confessione choc della maestra: «Così picchiavo i bimbi per educarli»
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Mercoledì 29 Marzo 2017, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 20:37

«Li picchiavo per educarli». È la confessione choc che la maestra Giovanna Censi, insegnante della scuola materna Lo Scarabocchio di Fiumicino accusata di maltrattare i piccoli allievi, ha fornito agli agenti del commissariato di via Portuense. L'interrogatorio è durato diverse ore mentre sul monitor scorrevano le immagini degli abusi che la docente praticava quotidianamente ai bambini di tre, quattro e cinque anni. La maestra ha guardato i filmati senza provare un minimo di risentimento. «Qualche ceffone ogni tanto fa bene - si è giustificata la maestra davanti agli inquirenti- così imparano a vivere». Dopo un mese di indagini e di riprese effettuate da un circuito di video-sorveglianza installato in classe, l'altra mattina è scattato l'arresto. La donna è stata prelevata durante l'ora di lezione sotto gli occhi attoniti dei bambini ed è stata trasferita in una stanza accanto, mentre le colleghe cercavano di tranquillizzare i più piccoli. «C'è la polizia che mi vuole portare via», con questa telefonata ha avvisato la dirigente scolastica. Ieri mattina, all'indomani del blitz che ha smascherato le sevizie della maestra sui bambini, si respirava un clima surreale all'esterno dell'asilo comunale. Sguardi bassi e passo veloce, la giornata di scuola più difficile per genitori e alunni dello Scarabocchio è iniziata così, tra rabbia e incredulità. In molti dopo aver fatto entrare i figli in classe si sono fermati a parlare davanti ai portoni dell'istituto. «Tutti sapevano che era violenta. Si parla di schiaffi, botte, graffi con le unghie e si dice che usasse un martelletto sulla testa dei bambini perché facevano rumore. Avrebbero dovuto allontanarla».

LE INDAGINI
Chi oggi ha i figli alle elementari si rabbuia al pensiero che solo un paio di anni fa i bambini la avessero come maestra: «Non voglio pensare che tutti hanno coperto. La difficoltà ora è elaborare il fatto che i nostri figli hanno frequentato la sua classe». «C'erano voci - raccontano altri - che molti bambini dicevano che la maestra alzava le mani, ma di concreto niente. Si parlava anche di litigi tra le maestre». C'è anche chi parla di bambini con il volto pieno di ferite e cicatrici, di certo spiegabili con la vivacità dell'età, ma che alla fine hanno spinto una coppia a chiedere aiuto alla polizia. «Non possiamo crederci. Non può essere vero - raccontano all'unisono quattro mamme della primaria - i nostri figli sono stati in classe con lei, era sempre sorridente e affettuosa». Poi, c'è il rapporto controverso e contrastato con le colleghe. Molte in passato hanno discusso con la maestra oggi accusata, secondo la procura di Civitavecchia, di maltrattamento su minori. «Durante un'assemblea ricorda una mamma - una delle insegnanti ci disse che i bambini che si sarebbero comportati male a scuola li avrebbe spediti nella classe della maestra Giovanna. Quasi come se la scuola sapesse». È questo un altro aspetto che l'indagine dovrà chiarire: qualcuno era a conoscenza delle violenze? «Le insegnanti non sono mai sole fanno sapere dall'assessorato alla scuola di Fiumicino - in classe ci sono anche assistenti e altre figure professionali». Per questo nel registro degli indagati potrebbe essere presto iscritto il nome di un'altra insegnante. La gran parte degli alunni ieri comunque ha svolto regolarmente lezione. Ad accoglierli in aula c'era una supplente a cui è toccato il compito più difficile. Quello di trovare le parole giuste da rivolgere a questi bambini.