Fiumicino, addio ad Augusto Bastianelli, il ristoratore editore

Fiumicino, addio ad Augusto Bastianelli, il ristoratore editore
di Giulio Mancini
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Martedì 6 Dicembre 2016, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 13:06
Da Togliatti a Leone e Cossiga, da Fellini a Mastroianni e Lancaster. Primi ministri, leader di partito, parlamentari, campioni dello sport e star internazionali del cinema e della tv: tutti a pranzo e a cena a Fiumicino da Augusto Bastianelli, il ristoratore scomparso a poche ore di distanza dalla scomparsa del collega e concittadino Guido Pisicchio.  Malato da tempo, il ristoratore editore aveva 81 anni e si è spento al Policlinico Gemelli di Roma dove era ricoverato.

Una famiglia, quella dei Bastianelli, divenuta nei decenni una «griffe» conosciuta anche a livello internazionale nel campo della ristorazione. Pionieri della cittadina portuale, avevano avviato la tradizione nel 1929, con il capostipite Adolfo e la moglie Maria che, arrivando da Velletri, avviarono il primo locale su via Torre Clementina, lungo il porto canale. Quattro dei cinque figli, Ezio, Pio ed Augusto, ed una sorella, Maria Pia, tutti ora defunti, hanno ereditato e portato avanti nel tempo la tradizione, con vari locali a Fiumicino (Al Centro, Al Molo e la Fattoria) ed anche uno, nel passato, a Trastevere.

Augusto, negli anni 60, ha preso le redini del ristorante sorto nel 1929, «Bastianelli al centro», su via Torre Clementina, diventando una delle principali realtà del territorio, per la qualità della cucina, locale assai frequentato anche da personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport. Era un personaggio stimato ed amato a livello internazionale. I protagonisti del jet set che transitavano per il vicino aeroporto, che si vantava di aver visto costruire assistendo le maestranze che vi lavoravano nei cantieri fin dalla fine degli anni Cinquanta, non mancavano di fare una capatina nel suo locale: da Richard Burton a Burt Lancaster a Federico Fellini, Marcello Mastroianni. Ai suoi tavoli si sono seduti ministri come Cossiga, e presidenti della Repubblica come Giovanni Leone, e poi Nilde Iotti e Palmiro Togliatti. Orgoglioso vantava un album dei ricordi pieno di firme, di fotografie, di ritagli di giornali dedicati alla sua attività.

Raccontava spesso di quale affetto esprimessero i suoi commensali e ricambiava raccontando aneddoti a non finire, primo tra tutti il "volo" che aveva subito suo padre: quattro ragazzotti romani che infinocchiarono il proprietario del ristorante quando, al momento di pagare il conto, fecero una gara a chi era il più veloce su un tratto di via Torre Clementina. Il più lento avrebbe dovuto pagare il lauto pasto ma, ovviamente, alla fine della corsa i clienti sparirono tra i vicoli del Borgo Valadier.  

Augusto amava molto Fiumicino tanto da editare alla fine degli anni 80 una collana tre volumi dedicati alla sua storia ed evoluzione, con i testi dello scrittore e giornalista Ezio d'Andrea, tra cui «Fiumicino si racconta» e «Fiumicino nella storia : dalle origini ai nostri giorni», con la prefazione di Gianfranco Amendola, e «Fiumicino progetto a perdere», scritto con Domenico Perna Ruggiero. "Il pesce a tavola non è solo mangiare sano: qui diventa capolavoro d'autore" è una delle frasi che ha voluto lasciare come epitaffio in uno dei suoi libri.
Lascia la moglie Mirella e i figli Fabio e Roberta. I funerali saranno celebrati mercoledì 7 dicembre alle 15 nella chiesa di Santa Maria Della Salute in via di Torre Clementina.
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