Roma, botte e minacce ai condomini, Fiorella Mannoia: «Mia nipote presa di mira da una stalker»

Roma, botte e minacce ai condomini, Fiorella Mannoia: «Mia nipote presa di mira da una stalker»
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Mercoledì 12 Ottobre 2016, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 11:44

«Mia nipote vive da anni in un incubo perché una condomina l'ha presa di mira». A parlare è la cantante Fiorella Mannoia, chiamata a testimoniare, questa mattina, in tribunale, nell'ambito di un processo che vede sua nipote vittima di stalking da parte di una anziana vicina di casa. La donna è già finita sotto accusa dopo le denunce del giornalista di SkyTg24 Marco Piccaluga, residente nello stesso palazzo.

La vicenda, stando al racconto della ragazza, ascoltata dal giudice del tribunale monocratico subito dopo la zia, ha avuto inizio quasi 18 anni fa, ed ha come teatro una palazzina ai Parioli dove, per qualche tempo, ha vissuto anche l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Rispondendo alle domande delle parti, la vittima, ha spiegato di essere stata continuamente presa di mira dall'inquilina settantaduenne del piano terra.

Un lungo calvario, fatto di appostamenti per le scale, pesanti insulti, botte e minacce di morte, interrotto solo da un provvedimento cautelare -emesso da un altro giudice, in un secondo procedimento a carico dell'imputata- che vieta all'anziana di dimorare a Roma. «Bloccava il mio citofono, in modo che suonasse a lungo durante la notte. Non potevo dormire -ha spiegato la ragazza- Ho trovato escrementi sulla maniglia della porta e, ogni volta che passavo davanti al suo ingresso venivo insultata». Visibilmente provata nel ripercorrere davanti al giudice i momenti salienti della sua disavventura, la vittima ha poi raccontato di essere stata in un'occasione picchiata con un ramo. In particolare, essendo stata invitata in casa dell'anziana per ricevere le condoglianze per un lutto recente, la vittima ha raccontato di essere stata minacciata di morte: «Appena entrata in casa, la signora ha chiuso la porta e mi ha detto 'ora siamo sole, ti ammazzò».

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