Farmacap, nuova bufera: «Permessi facili ai dipendenti»

Farmacap, nuova bufera: «Permessi facili ai dipendenti»
di Adelaide Pierucci
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Sabato 10 Settembre 2016, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 10:17

Chi deve assistere la mamma, chi il suocero, chi la zia materna, e chi ha propri problemi di disabilità. C'è un dato anomalo al vaglio della procura che riguarda Farmacap, la municipalizzata che gestisce per il Campidoglio 45 farmacie e 18 asili nido finita al centro di una bufera giudiziaria dopo l'arresto per falso e turbativa d'asta del commissario straordinario, Francesco Alvaro: un dipendente su 5 è disabile o ha parenti con handicap grave. Dei 347 lavoratori (di cui 340 col contratto a tempo indeterminato) 72 godono della 104, la legge che prevede benefici e permessi per gli invalidi. E quindi, tra le agevolazioni, possono godere di due ore di permesso giornaliero o di tre giorni mensili retribuiti. L'elenco di chi ne beneficia è lungo e ad aprile è stato consegnato dai carabinieri dei Nas a piazzale Clodio, sul tavolo del pm Nadia Platina, titolare del fascicolo su Farmacap assieme al procuratore aggiunto Paolo Ielo.

I PROBLEMI
Un paio di dipendenti devono fare i conti con l'assistenza del marito o del suocero, 15 si curano del padre, 23 della madre, uno sia del padre che della madre. C'è chi deve prendersi cura dello zio o della zia materna, una della nonna (poi deceduta), del figlio o della figlia (i casi più gravi), in 18 invece hanno propri problemi di disabilità. Tra questi un dipendente che deve affrontare un doppio disagio, il proprio e della mamma. Accumulando doppi permessi.

I FURTI
Una incidenza che non avrebbe pari nel privato, segnalata, all'inizio dell'anno, a pochi mesi dall'insediamento dal direttore generale di Farmacap Simona Laing, costretta subito a far fronte con problemi di esubero dei personale, pressioni per nuove assunzioni, gare sospette, ammanchi, buchi nel bilancio, a fatica ripianati, e persino furti di medicinali. Cinque farmacie per mesi si sono ritrovate con sparizioni di farmaci, parafarmaci, presidi medico chirurgici (dai disinfettanti ai topicidi), ai prodotti di estetica. Furti interni, dietro al banco, si sospetta, a cui si aggiungono talvolta le mani lunghe dei clienti. L'ammanco più consistente al Torraccio di Torrenova con un danno di oltre undicimila euro. Seguita da Forte Tiburtino con un buco di cinquemila euro. A inventario chiuso sono risultati ammanchi pure di aspirine, o di medicinali che richiedono per la vendita la prescrizione medica, dall'antibiotico all'ansiolitico.

Intanto il commissario straordinario di Farmacap (assistito dall'avvocato Marco Zaccaria) torna libero, ma con dei paletti. Dopo l'interrogatorio a palazzo di giustizia e la rassegnazione delle dimissioni, ieri, per Francesco Alvaro, 76 anni e una salute instabile, il gip Costantino De Robbio ha disposto la revoca della misura degli arresti domiciliari eseguita lunedì.

OBBLIGO DI FIRMA
Per il funzionario a lungo garante per l'infanzia della Regione Lazio nominato commissario dal sindaco Marino nel 2014 però, in compenso, è stato imposto l'obbligo di firma tre volte alla settimana nella caserma più vicina all'abitazione. Come, già disposto nella misura cautelare, per Giuseppe Giordano (difeso dall'avvocato Giorgio Martellino), l'imprenditore che sarebbe stato favorito nell'assegnazione, con appalto anomalo, dell'asilo di via Bossi all'Infernetto, la cui gestione è passata così da comunale a privata. In realtà l'affidamento per 36.000 euro annui (ritenuto sottocosto) riguardava l'affitto di tre immobili di proprietà Farmacap (e quindi di Roma Capitale) di 233 metri quadri in via Gentiloni, di 555 in via Torraccio di Torrenova, e dei 405 dell'asilo all'Infernetto.

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