Chikungunya a Roma, altri 10 contagiati. Nel Lazio salgono a 27

Chikungunya a Roma, altri 10 contagiati. Nel Lazio salgono a 27
di Valentina Arcovio
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Venerdì 15 Settembre 2017, 08:53
I casi di Chikungunya nel Lazio sono passati da 17 a 27. Al Servizio regionale di sorveglianza malattie infettive sono pervenute infatti altre dieci nuove notifiche, tutte ad Anzio e riguardano residenti o persone che hanno soggiornato nel comune. Rimangono invece a quota sei i casi registrati a Roma, dove resta alta l'attenzione sulla presenza delle zanzare tigri, gli insetti attraverso i quali è possibile contrarre la Chikungunya. Nel frattempo un caso è stato accertato anche dall'azienda Usl di Modena in un residente di Casinalbo. Il Comune di Formigine, nel Modenese, ha attivato il piano di emergenza sanitaria con disinfestazione della zona interessata, per eliminare eventuali zanzare infette.

IL SOCCORSO
Buone notizie invece sul fronte dell'emergenza sangue nel Lazio. Grazie all'aiuto delle associazioni di volontariato la regione riuscirà ad affrontare le pesanti limitazioni alle donazioni di sangue imposte a Roma e ad Anzio. «Non ci sarà carenza di sangue», assicura il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Dieci regioni d'Italia hanno già messo a disposizione della Capitale 849 sacche di sangue. E altre sono attese nei prossimi giorni dalle altre regioni che stanno avviando raccolte straordinarie. Fino a questo momento si sono rese disponibili a inviare sangue Calabria, Molise, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Veneto e Toscana. Alcune unità sono state già inviate, per le altre si sta predisponendo il trasporto. Una parte viene dalla mobilitazione delle scorte accantonate per le maxiemergenze, che per legge ogni regione deve mantenere costanti e che la circolare del Centro nazionale sangue ha permesso di sbloccare.

IL FABBISOGNO
Le unità verranno utilizzate per sopperire alle carenze dovute al blocco delle donazioni, stimate intorno a 200-250 sacche al giorno, in aggiunta a quelle croniche della regione Lazio che non è tra quelle autosufficienti. Sul territorio vengono raccolte circa 15mila unità di sangue al mese, di cui almeno 11mila nella sola provincia di Roma. Ma la Capitale raccoglie nei suoi ospedali molti pazienti da altre regioni, soprattutto del Sud, e sono presenti circa 400 pazienti talassemici che necessitano di trasfusioni periodiche.

A rispondere all'appello anche l'Avis, l'associazione dei volontari donatori sangue, che si è già mobilitata per sopperire all'emergenza. «Anche questa volta, come tante altre in passato - spiega il presidente di Avis nazionale, Alberto Argentoni - i donatori moltiplicheranno il loro impegno di solidarietà, programmando le donazione e rispondendo alle chiamate delle nostre sedi e dei centri trasfusionali».

Immediato anche l'appello della Croce Rossa Italiana: «Contattate la struttura trasfusionale più vicina e programmate quanto prima una donazione di sangue o plasma, secondo le indicazioni che vi saranno fornite». Ma la situazione d'emergenza non ha arrestato qualche polemica politica: Forza Italia attacca la sindaca Raggi, Fratelli d'Italia chiede l'audizione in commissione della Cabina di regia sanitaria regionale. «Oltre a vedere Roma paralizzata per la pioggia - tuona la deputata Vincenza Labriola - adesso si scopre che a causa della tardiva disinfestazione si stanno diffondendo i casi di Chikungunya».