Emergenza rifiuti: nuovo impianto, dirigenti in strada e stop alle ferie

Emergenza rifiuti: nuovo impianto, dirigenti in strada e stop alle ferie
di Mauro Evangelisti
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Sabato 12 Luglio 2014, 02:14 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 00:23

Tritovagliatore. Ecco la parola magica pronunciata ieri dal sindaco Ignazio Marino, nella conferenza stampa in cui ha preso un impegno: Entro dieci giorni non ci saranno pi i rifiuti per strada.

Poiché gli impianti di trattamento sono appena sufficienti a smaltire le 3.300 tonnellate giornaliere di rifiuti indifferenziati prodotti da Roma, nel giro di due settimane a Rocca Cencia sarà montato un impianto provvisorio, che appunto si chiama tritovagliatore, che assicura un trattamento «light» dei rifiuti.

Sarà affittato dall’Hera, multiutility emiliano-romagnola, che sarà pagata in base alla quantità di rifiuti trattati (140 euro a tonnellata: un risparmio di 35 euro rispetto a quanto si pagano gli impianti di Cerroni). La nuova struttura gestirà 200 tonnellate al giorno. Sembrano poche rispetto al totale di 3.300, ma possono rappresentare un paracadute quando i Tmb si fermano per ragioni tecniche. Questa linea di tritovagliatura si affiancherà a quella di Cerroni, già in funzione, sempre a Rocca Cencia.

ALTRE MISURE

Tutto qui il piano presentato ieri dal sindaco, dall’assessore all’Ambiente, Estella Marino, e dal presidente dell’Ama, Daniele Fortini? No. Di fronte alla rabbia dei romani per i quartieri che per giorni hanno avuto i rifiuti per strada, ieri il Campidoglio ha provato a mettere in fila una serie di risposte.

Intanto, i dirigenti dell’Ama hanno accettato di rinunciare alle ferie e saranno costantemente per strada per verificare l’andamento della raccolta. Saranno schierati cento controllori di Ama nei quartieri e con un doppio compito: verificare se la raccolta è fatta a regola d’arte, se qualche dipendente rema contro; sanzionare i cittadini che non rispettano la legge, coloro che magari abbandonano il famoso materasso che vediamo in decine di fotografie.

Saranno schierate 30 squadre di pronto intervento (due operatori e un mezzo) a disposizione dei presidenti di Municipio per intervenire dopo le segnalazioni dei cittadini. C’è un accordo con le imprese che portano i rifiuti fuori dal Lazio per potenziare il servizio. E qui si arriva a un altro punto debole: c’è anche la spada di Damocle del trasporto lontano dai territori regionali. Per questo Ama amplierà le alternative a disposizione, portando i rifiuti già trattati anche all’estero. Fortini: «Bandiremo una gara europea».

REQUISIZIONE

Altro nodo: il 21 settembre scade l’ordinanza del sindaco che consente di usare i Tmb del gruppo Colari malgrado l’interdittiva emessa dal prefetto per l’inchiesta giudiziaria su Cerroni. Un decreto del governo consente, in casi come questi, la requisizione degli impianti.

Cosa farà il sindaco? Tutto dipende dal Tar, a cui si è rivolto Cerroni per ottenere l’annullamento dell’interdittiva. Se il tribunale amministrativo gli darà ragione, spariranno le ragioni alla base della requisizione. In caso contrario? Marino: «Stiamo lavorando con la nostra Avvocatura e con il ministero dell'Ambiente. Se il tribunale confermasse l'interdittiva procederemo alla requisizione in uso degli impianti prevista dalla legge. Sono pronto ad assumere in prima persona la responsabilità della requisizione».

E il futuro? «La soluzione strutturale è l’aumento della raccolta differenziata», ha confermato l’assessore Estella Marino. Secondo il Campidoglio oggi è al 40 per cento. Entro due anni poi saranno realizzati due eco distretti a Rocca Cencia e Ponte Malnome.

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