Non solo giornali: nelle edicole
si venderanno anche bibite e snack

Non solo giornali: nelle edicole si venderanno anche bibite e snack
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Lunedì 13 Gennaio 2014, 15:08 - Ultimo aggiornamento: 16:14
Le edicole di Roma cambieranno e diventeranno luoghi pi moderni che potranno vendere anche bibite e generi alimentari. Ma non alcolici. Questo il progetto contenuto nella mozione presentata dal capogruppo della lista civica Marino, Luca Giansanti e approvata, il 29 Ottobre, in Assemblea capitolina. Il testo, arrivato oggi in commissione Commercio, rappresenta un punto di partenza per la scrittura di un regolamento che verrà inserito in una vera e propria delibera dopo il percorso di condivisione con le parti e l'assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori.



Il progetto prevede che le edicole possano vendere anche prodotti alimentari non deperibili che non necessitino di particolari trattamenti di conservazione: bevande preconfezionate e pre-imbottigliate con esclusione tassativa di alcolici e superalcolici, latte e prodotti derivati. Per quanto riguarda le bottigliette d'acqua, si vorrebbe utilizzare l'esempio della città di Torino dove l'amministrazione ha consentito che le edicole vendano un'acqua le cui bottigliette risultano essere ecosostenibili e, a differenza di quelle tradizionali, si biodegradino in meno di tre mesi.



«La proposta - ha sottolineato Giansanti - non prevede la trasformazione delle edicole in ristoranti e bar nè in chioschi perchè orari e spazi occupati resteranno immutati». Inoltre, il cambiamento prevede che le edicole possano diventare anche punti turistici dedicati, non solo alla bigliettazione-trasporti, ma anche alla diffusione e distribuzione di materiale informativo dell' amministrazione comunale. Infine, per aiutare quegli esercizi in difficoltà, si pensa a impegnare l'amministrazione, d'intesa con le organizzazioni sindacali di categoria, i municipi e nel caso le sovrintendenze competenti, affinchè attivi procedure che consentano in maniera più snella e rapida il trasferimento di edicole attualmente in difficoltà economica in zone della città che ne necessitano o di recente urbanizzazione, il tutto senza produrre alterazione nel numero complessivo di edicole in città.
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