E' morto Mario Di Carlo, consigliere
regionale, ex presidente dell'Atac e Ama

Mario Di Carlo
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Lunedì 25 Aprile 2011, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 16:41
ROMA - morto stamani Mario Di Carlo, consigliere regionale del Pd, ricoverato all'Ifo Regina Elena in seguito ad una malattia incurabile. Figlio di un mondezzaio, di origini abruzzesi, come amava dire lui stesso del padre, era nato nel quartiere della Garbatella. Era laureato in chimica. Era stato dipendente della Provincia di Roma, dove aveva lavorato come chimico nel laboratorio d'analisi e presidente della Legambiente Lazio e direttore nazionale di Legambiente.



Aveva ricoperto il ruolo presidente dell'Ama e poi presidente dell'Atac. Ed era stato amministratore unico di Sta-Atac/Cotral. Nella prima giunta Veltroni ricoprì il ruolo di assessore alla Mobilità del Comune di Roma, quindi nel 2005 fu eletto consigliere regionale diventando poi capogruppo della Margherita.



Nel giugno 2008 Marrazzo lo nominò assessore alle politiche della Casa della Regione Lazio con delega ai rifiuti. Delega quest'ultima che riconsegnò in seguito ad una intervista alla trasmissione Reporter che trasmise un fuori-onda. Credendo che le telecamere fosse spente, Di Carlo con un linguaggio più che colorito, in romanesco, inventò inconsapevolmente il tormentone della «coda alla vaccinara» che a Roma divenne una sorta di cult sul web e spopolò anche sulle suonerie dei telefonini. «Mi scuso - disse - sono stato un ingenuo e chi sbaglia paga».



Sul piano privato Di Carlo era un ex giocatore di rugby che ha militato fino alla serie B. Possedeva un allevamento biologico di mucche e maiali nel piccolo centro di Verrecchie, in provincia de L'Aquila, e vendeva carne biologica. Negli ultimi anni si dilettava nel riciclo di materiali che poi dipingeva.



«La morte di Mario Di Carlo ci addolora profondamente. Siamo vicini alla sua famiglia in questo momento di immensa tristezza. Alla moglie e ai suoi figli, esprimo sincero cordoglio a nome mio e di tutta la Regione Lazio». Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, la quale ha dato immediata disponibilità alla famiglia ad ospitare, nella sede della Giunta regionale, la camera ardente che sarà aperta domani 26 aprile, dalle 10 alle 13 nella Sala Tevere in via Cristoforo Colombo 212, dove si svolgeranno i funerali con rito civile.



Veltroni: protagonista del cambiamento. «Ho conosciuto Mario da vicino, specialmente nel periodo in cui ha fatto parte della giunta della città di Roma, negli anni in cui ero Sindaco. Era una persona autentica, un amministratore e un uomo politico onesto e capace». Lo dichiara in una nota Walter Veltroni. «Il suo contributo al cambiamento della Capitale, nei diversi ruoli ricoperti dalla prima metà degli anni Novanta fino al 2008 è stato di grande rilievo, facendo di lui un protagonista di primo piano di quella classe dirigente che ha fatto crescere e trasformato Roma. L’ho visto l’ultima volta a Torino, al Lingotto qualche mese fa. Già malato, eppure presente ad un nuovo appuntamento politico. Come sempre nella sua vita: con passione, ironia, senza ipocrisia - aggiunge - Come quella che, pur provatissimo, era stato capace di trasmettere anche una decina di giorni fa, in una affettuosa telefonata».



La morte di Mario DI Carlo ha scosso l’ambiente politico romano dove ha lavorato per anni. Nicola Zingaretti (presidente della Provincia) ed Esterino Montino (capogruppo del Pd alla Regione), dicono: «Lascia un vuoto immenso, ci mancherà». Per Luciano Ciocchetti (udc, vice presidente della Regione): «E’ stato un politico determinato e passionale che credeva fortemente nelle sue idee». Il presidente del consiglio regionale Mario Abbruzese lo ricorda così: «Mario Di Carlo è stata e rimarrà una personalità significativa per i cittadini del Lazio. Non è stato solo un uomo politico, ma uno che della politica, nei tanti incarichi di prestigio che ha ricoperto, ha fatto davvero lo strumento per il bene della collettività». Il presidente nazionale e capogruppo in Regione dei Verdi, Angelo Bonelli: «Uomo tenace, coraggioso e caparbio con il quale ci siamo confrontati molte volte, anche da fronti diversi». Nieri e Zaratti (Sel): «Siamo addolorati e sconvolti. La sua scomparsa prematura è per noi una ferita profonda. Ci stringiamo con affetto attorno alla sua famiglia e alle persone a lui più care». La Destra: avversario ma politico leale. Francesco Maria Giro: una perdita per la politica del Lazio.
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