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Teatro della diatriba i tavoli all’aperto dell’hotel «Royal Palace», al numero 36 di via delle Carrozze, dove c’è «Le Bistrò», il lounge bar dell’albergo. La prima telefonata alla polizia è partita alle tre meno un quarto insieme agli scatti fotografici di decine di turisti che si sono goduti la scena. Il cliente, in abito chiaro, agitando in aria un passaporto diplomatico della Romania, tuonava e faceva fulmini con un codazzo di camerieri al seguito.
«A un certo punto racconta Roberto Macrì, 38 anni, proprietario dell’albergo, un quattro stelle ha detto che lui aveva aspettato troppo e che se ne andava. L’ordinazione? Uno spaghetto alla pirata e due zuppe di pesce. I camerieri hanno cercato di essere comprensivi: “Faccia come crede”, gli hanno spiegato, “ma bisogna che paghi il vino, perché lo ha consumato”». La bottiglia, va detto, non era certo un cru, bensì un comunissimo rosso dei Castelli da nove euro. «Ma quel signore si è protetto dietro il passaporto da diplomatico continua Macrì e questo non è accettabile».
Così è iniziata la sarabanda. L’uomo in bianco, con ragazza (splendida) al seguito, si è spostato in un ristorante nel vicino largo dei Lombardi, «La Capricciosa», ma il titolare del «Royal Palace» non lo ha mollato. L’affronto, fatto davanti a decine di clienti, dev’essergli sembrato insopportabile. Il ristoratore e un paio di camerieri si sono piazzati di fronte ai tavoli della ditta «rivale», anche in questo caso all’aperto, e hanno atteso pazientemente la polizia.
Alla fine è arrivata una pattuglia del commissariato Borgo e gli agenti, con estrema pazienza, si sono dovuti fare carico della grana. Il diplomatico non mollava e il ristoratore non aveva alcuna intenzione di dargliela vinta. Il romeno, dopo una estenuante trattativa pagare solo il vino, pagare anche le altre portate, non pagare affatto si è convinto a tornare indietro. La volante della Ps lo ha riportato al punto di partenza, in una specie di Monopoli cittadino, e il diplomatico ha tirato fuori nove euro per la bottiglia dei Castelli. «Dopo l’ordinazione ho aspettato un’ora ha sostenuto il sessantenne con la polizia Non ne potevo più e me ne sono andato. Si fa così in tutto il mondo». Non in via delle Carrozze, evidentemente, tanto che il titolare del «Royal Palace» vuole andare fino in fondo. «Lo denunceremo per i disagi e per il danno di immagine. Non accettiamo sopraffazioni«.
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